Si continua a morire d’amianto a Biancavilla. Sale a quota 46 il numero delle vittime per mesotelioma alla pleura originato dall’esposizione alla fluoro-edenite, il minerale killer che è stato rinvenuto, unico caso al mondo, nella cava di Monte Calvario, a Biancavilla, nel 1997.
E’ Giovanni Galvagno, 45 anni, l’ultima vittima, soffocato da quel male incurabile che ha voluto combattere fino all’ultimo. La sua è stata una battaglia portata avanti con grande dignità e con una forza d’animo incredibile.
Lo ha fatto fino all’ultimo istante, l’ha fatto principalmente per la sua famiglia, l’ha fatto attraverso la sua testimonianza di vita affinché si possa arrestare la lista di morti per amianto, troppo lunga in una realtà di poco più di 23 mila abitanti.
Ha sposato in prima persona la battaglia dell’Associazione Symmachia per i defibrillatori nelle scuole di ogni ordine e grado, promuovendo la nostra proposta in alcuni Istituti scolastici.
Sono trascorsi oramai 16 anni da quando è stata riscontrata l’altissima incidenza di tumore in un paese in cui non vi è alcun insediamento industriale: a Biancavilla, infatti, come in molti Comuni della provincia di Catania si vive principalmente di agricoltura. Ciò ha insospettito l’Istituto Superiore di Sanità che ha compiuto le prime indagini scientifiche sulle rocce laviche di Monte Calvario, una collina alla periferia del paese che, per oltre 60 anni, è stata sfruttata come cava per l’estrazione di materiali lapidei per l’edilizia.
Di recente, nuovi studi sono stati compiuti sulla qualità dell’acqua ma i campionamenti hanno sgomberato il campo dalla presenza del minerale i cui “valori di concentrazione sono nulli o comunque ben al di sotto dei valori di legge”.
Ad oggi sono oltre 10 i milioni stanziati e già spesi per compiere un’intesa attività di bonifica che non si è ancora completata. Tutte le strade a fondo naturale sono state bitumate e gli intonaci di tutte le scuole e degli edifici pubblici (Municipio, Civico Cimitero, Campo sportivo) sono stati messi in sicurezza, attraverso forme di incapsulamento della fibra.
Adesso, rimane da completare la bonifica di Monte Calvario che dovrà trasformarsi da luogo di morte a polmone verde di speranza e di vita.
LA PROPOSTA. Come Symmachia, siamo convinti che sia giunto il momento che il Ministero dell’Ambiente istituisca un fondo per assicurare un sostegno economico alle famiglie che vivono e condividono, in silenzio, questo dramma. Così come sarebbe opportuno che lo Stato, in sinergia con la Regione Siciliana, possa studiare le soluzioni migliori per avviare una bonifica degli intonaci delle abitazioni private.