Attivato il numero verde contro il lavoro nero. La proposta era stata lanciata ad Adrano

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800974363. E’ il numero verde attivato dalla Uila di Catania per le segnalazioni di lavoro nero, sfruttamento della manodopera e le “nuove schiavitù” in agricoltura.

Si tratta di uno strumento importante che segna una svolta nell’azione di lotta con il dilagante fenomeno del lavoro nero, un modo concreto di denuncia e di segnalazione di queste pratiche che portano il lavoratore a non avere più tutele e ad accettare paghe da fame.

L’iniziativa era stata lanciata, un anno fa, ad Adrano, quando il segretario cittadino della Uila, Nino Lombardo, invitò a Palazzo San Domenico il segretario nazionale della Uila Stefano Mantegazza, il segretario provinciale della Uila Nino Marino e l’allora segretario Uil di Catania Angelo Mattone che ha poi passato il testimone alla guida dell’organizzazione sindacale a Fortunato Parisi. La proposta partita da un centro agricolo forte, come quello di Adrano, era stata immediatamente condivisa dall’organizzazione sindacale. Infatti, grazie a quella proposta partita dal nostro territorio Catania è divenuta la sede pilota del progetto.

In quell’occasione era stato diffuso anche il docu-film “Il frutto oscuro”, realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Symmachia. Un video-denuncia che il segretario nazionale Mantegazza ha poi voluto portate in tutti i Congressi della Uila a livello nazionale.

L’inaugurazione della nuova sede della Uila, in via Sangiuliano 365, a Catania, è stata l’occasione per annunciare l’attivazione del numero verde del Centro ascolto Uila sul lavoro nero.

Nel corso della manifestazione, Mantegazza ha ricordato l’impegno in difesa dei braccianti agricoli e dei forestali.

“Il centro ascolto è una delle tante iniziative Uila – ha spiegato il segretario nazionale – per lottare contro la trageda del lavoro nero e da Catania, sede pilota, pensiamo di estenderlo a tutta Italia. Ben 300 fantasmi del nostro Paese producono un terzo della produzione agricola. Da qui la necessita che tutti i consumatori si interroghino, ogni volta che acquistano e mangiano un frutto della terra, se quel prodotto viene da manodopera legale”.

I “numeri” del fenomeno li ha poi snocciolati il segretario provinciale e regionale aggiunto Uila Nino Marino: “un panorama da sempre preoccupante, ma adesso ancora più inquietante, di lavoro nero dovuto alla scelta criminale di alcune aziende siciliane che pensano di poter trarre maggiore profitto dal sommerso. Il 30 per cento delle imprese isolane – ha precisato Marino – sfrutta extracomunitari e siciliani in nero. Riteniamo, inoltre, che almeno il 50% utilizzi prestazioni per le quali non viene pagato il dovuto in funzione delle ore di prestazione effettivamente svolte. Stimiamo, infine, che nella sola provincia di Catania, a fronte di 28mila assunti, esistano 15mila irregolari. E’ una vergogna rispetto alla quale nessuno più tacere: per fronteggiarla, non bastano le tradizionali iniziative di contrasto e repressione assicurate da Ispettorato e forze dell’ordine. Il sindacato deve partecipare a questa battaglia di legalità anche con soluzioni nuove e diverse come il Centro di Ascolto Uila di Catania, che offre opportunità di denuncia e riscatto sociale a tantissimi lavoratori garantendo l’assoluto anonimato”.

DOCU-FILM UILA-ADRANO e SYMMACHIA. Il frutto oscuro