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GETTONOPOLI: ecco spiegato il sistema commissioni

in Adrano/Bacheca/Politica di

Lasciate stare l’amore per la città, lasciate stare il “metterci la faccia”, “fare qualcosa per la gente”. Il gettone. Eccolo il motivo che smuove la corsa ai 24 posti in consiglio comunale. Uno stipendio vero e proprio che mensilmente i consiglieri si intascano attraverso un sistema ben architettato, creato senza farsi scrupoli. Prima di spiegare come funziona tale sistema bisogna precisare che:

  • ogni consigliere fa parte di due commissioni;
  • in totale le commissioni sono 6 e sono presiedute da 6 diversi consiglieri;
  • ogni commissione viene convocata dal presidente tutte le volte che lo ritiene necessario;
  • la presenza del singolo consigliere ad ognuna delle diverse riunioni di commissione vale un gettone da 33,50€, ma è necessario che il consigliere partecipi ad almeno la metà dell’intera durata della riunione (potendo liberamente arrivare in ritardo o andarsene in anticipo).

L’escamotage per arraffare il più possibile è il seguente.

Innanzitutto il presidente di commissione non convoca la riunione solo quando è strettamente necessario, ma la convoca a prescindere. La dimostrazione è data dal fatto che il presidente con un solo atto, con un solo avviso, con un solo Ordine del Giorno, convoca diverse riunioni per tanti giorni consecutivi. Eccovi un esempio:

Come si vede nell’immagine, il presidente ha convocato, in una volta sola, 4 diverse riunioni per parlare sempre della stessa cosa. La domanda sorge spontanea: come fa il presidente a sapere che l’Ordine del Giorno non venga discusso ed esaurito in una sola riunione? La risposta è semplice: la riunione di commissione dura quasi sempre meno di un’ora. Così, per esempio, un lavoro che potrebbe essere fatto in una commissione di due ore, viene svolto in due o tre riunioni di brevissima durata; di conseguenza ogni consigliere invece di intascare un solo gettone ne intasca due o tre. Ovviamente il nostro è solo un esempio, perché la realtà è ancora più drammatica. Basti pensare che la stessa commissione, da febbraio a maggio, ha fatto decine e decine di riunioni sempre con lo stesso ordine del giorno, come risulta facile da capire dalle convocazioni di fine aprile:

Come è facile notare questa seconda immagine è la fotocopia della prima, a cambiare sono solo le date di convocazione e il numero (addirittura in questo caso con un solo avviso vengono convocate sei diverse riunioni). Ovviamente questo non vale solo per la prima commissione, ma lo schema si ripete anche per le altre cinque.

Convocazioni multiple, sempre con lo stesso ordine del giorno e riunioni brevissime sono quindi gli ingredienti di questo scandaloso sistema che permette ai consiglieri di intascarsi fino al tetto massimo di 962 euro mensili. Risultati? Zero. In mesi e mesi di riunioni sono pochi gli atti prodotti dalle commissioni e sembrerebbe che uno solo alla fine sia stato approvato: ci riferiamo al regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni, la cui modifica prevede “più gettoni per tutti”. Prima della modifica era previsto che durante il consiglio comunale il gettone spettasse ai consiglieri presenti solo se si fosse proceduto ad almeno una votazione. Poiché non tutti i Consigli Comunali finiscono con una votazione, i nostri cari consiglieri hanno pensato bene di rettificare il regolamento e auto-attribuirsi il gettone in ogni caso, come se già quello che percepiscono grazie alle commissioni non è abbastanza. Ma non è tutto: alcuni consiglieri hanno proposto di modificare ulteriormente tale regolamento, prevedendo la possibilità per ogni consigliere di far parte fino a tre commissioni (anziché due, come avviene oggi). Questo emendamento comporterebbe, ancora una volta, più riunioni per ciascuno e più gettoni.
Alla faccia del pudore. 

Bisogna inoltre segnalare che il sistema da noi descritto risulta essere ancora più scandaloso di quel che si immagina, infatti i consiglieri spesso e volentieri entrano in ritardo e/o escono in anticipo dalla riunione. Così se una commissione dura 50 minuti, alcuni consiglieri vi partecipano anche solo per 25 minuti e comunque intascano il gettone di 33,50 Euro.

A questo punto ci siamo fatti una domanda: ma quanto guadagnano i singoli consiglieri per ogni ora di lavoro svolta all’interno di queste commissioni?

La risposta è sorprendente, ma per conoscerla dovrete aspettare ancora qualche giorno.

“Vogliono fare di Capici la pattumiera di Adrano”

in Attualità di

“L’ennesimo incendio di rifiuti tra le abitazioni di contrada Capici è il segno tangibile del fallimento della politica locale e del degrado più totale in cui si trova Adrano”.

È il duro commento dell’Associazione Culturale Symmachia che interviene sul vasto incendio di rifiuti di ieri sera, nel popoloso quartiere di Capici, da sempre al centro delle iniziative di denuncia dell’associazione.

“Vogliono fare di Capici la pattumiera di Adrano – spiegano Calogero Rapisarda e Giuseppe Foco di Symmachia – non vogliamo rassegnarci a vedere un quartiere sempre più abbandonato dalle Istituzioni. La formazione di discariche e l’incendio di rifiuti di ogni tipo, anche pericolosi, ormai rappresentano una triste consuetudine”.

Negli anni, l’Associazione Symmachia ha chiesto con forza interventi concreti, presentando addirittura un progetto di riqualificazione dell’intera area, realizzato da tecnici dell’associazione. Un risultato eloquente è la bonifica della grande discarica, nel piazzale vicino il mercato ortofrutticolo, avvenuta proprio dopo una mobilitazione compiuta insieme agli abitanti della zona.

“Alcuni cittadini ci hanno detto che fino a questa mattina l’aria era irrespirabile – dicono Rapisarsa e Foco – riteniamo inaccettabile assistere a inciviltà diffusa, mancati controlli e allo stato di immobilismo e disinteresse da parte delle Istituzioni la cui inerzia non fa altro che alimentare una spaccatura del tessuto sociale tra cittadini di serie A e di serie B.

La gente di Capici sa che saremo sempre dalla loro parte e, per questo, – concludono i due esponenti di Symmachia – annunciamo che, se non ci saranno interventi nel giro di pochi giorni, saremo costretti a rivolgerci alle Autorità competenti per accertare possibili disagi per la salute, danni ambientali ed eventuali violazioni di legge”.

*foto di copertina relativa al progetto di riqualificazione presentato dai tecnici di Symmachia, nel 2014

Pochi Vigili del Fuoco, caserma di Adrano chiusa. Symmachia: “inaccettabile”

in Attualità di

“È assurdo che la caserma dei Vigili del Fuoco di Adrano sia costretta a rimanere chiusa per mancanza di personale: le Istituzioni si facciano sentire anziché pensare soltanto a Commissioni consiliari e a polemiche inutili”.

È la presa di posizione dell’Associazione culturale Symmachia di Adrano e Biancavilla sulle carenze di personale tra i pompieri, nel catanese.
“E’ impensabile che Adrano e i Comuni limitrofi rimangano scoperti per ore di una presenza costante come quella dei Vigili del Fuoco – spiega il presidente di “Symmachia” Calogero Rapisarda – sappiamo che non si tratta di un caso sporadico, perché, in pochi giorni, si è verificato già due volte col turno notturno e ciò potrebbe far pensare che possa accadere ancora e diventare una prassi. Se, da un lato, è vero che, in caso di emergenze, intervengono i colleghi di Paternò, è altrettanto vero che questa non può essere una soluzione adeguata sia per i lavoratori sia per i cittadini che non possono subire un progressivo impoverimento dei servizi nel territorio”.

L’Associazione Symmachia sprona soprattutto le Istituzioni politiche locali.

“Ai Vigili del Fuoco – sottolinea il presidente Rapisarda – esprimiamo la nostra vicinanza per il prezioso ruolo che svolgono, non soltanto durante le emergenze. Per questo, chiediamo impegni concreti alle Istituzioni affinché possano interessarsi del problema, facciano qualcosa se ne sono capaci e si facciano sentire dal Governo nazionale affinché, a cominciare dal Ministero dell’Interno, dimostri maggiore sensibilità e attenzione per uomini che servono lo Stato con dedizione, mettendoli nelle condizioni di poter lavorare, con mezzi adeguati e aumentando l’organico di personale, carente da troppo tempo”.

L’ombra della mafia sulla politica di Adrano

in Attualità di

Le parole del Procuratore Zuccaro, di appena qualche mese fa, oggi assumono una valenza ancora più drammatica: la mafia sembrerebbe annidarsi pure nelle istituzioni di Adrano, così come emerge dalle indiscrezioni della stampa (link al primo commento).
Tutto ciò mentre l’Amministrazione e il Consiglio Comunale si trastullano tra commissioni e strumentali beghe politiche.

LEGGI QUI
https://catania.livesicilia.it/2019/05/09/adrano-mafia-e-politica-un-pentito-getta-nuove-ombre_496114/?fbclid=IwAR1fQohZcUCZ2ON-W-aF5dx9g8Wd403iipPaIR5NHs7gpNNknUYyqjhc9sE 

Dalla farsa della sfiducia per le telecamere allo stipendificio del Consiglio Comunale

in Politica di

La polemica sulle mancate riprese televisive del Consiglio Comunale ha raggiunto un livello tragicomico, direi persino ridicolo. Adrano vive un periodo di depressione economica e sociale senza precedenti, l’amministrazione comunale perde milioni di finanziamenti e i consiglieri comunali si agitano solo quando viene loro sottratta la telecamera che secondo i dirigenti del Comune – in linea con la raccomandazione della Corte dei Conti – sarebbe una spesa “superflua”.  Qualche timida protesta da parte dei consiglieri l’avremmo potuta anche accettare, ma adesso la misura è davvero colma.

L’opposizione è arrivata a proporre una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco che sa tanto di una messa in scena umiliante e insopportabile per tutti noi. Innanzitutto perché non avrebbe come effetto la rimozione del sindaco, in quanto la legge stabilisce che ciò può avvenire solo dopo che siano trascorsi almeno due anni dalla sua elezione. Peraltro la sfiducia non avrebbe nemmeno una valenza politica, come invece i promotori hanno provato a dire: dall’inizio del mandato tutti sono a conoscenza della coabitazione del Sindaco e della maggioranza consiliare che appartengono a due schieramenti opposti. L’approvazione della mozione, quindi, non dimostrerebbe alcunché, se non la semplice ratifica di una precisa volontà popolare.

Dobbiamo ammettere peraltro di avere serie difficoltà a credere che i consiglieri sarebbero pronti a proporre e votare una vera e propria mozione di sfiducia. Quella  infatti produrrebbe non solo la cessazione del sindaco dalla sua carica ma anche lo scioglimento del consiglio comunale. Questo significherebbe niente più poltrone, niente più gettoni di presenza e non pensiamo che la maggior parte di loro sia disposta a rinunciarci. Già, perché mentre i consiglieri giustificano le loro proteste sul taglio delle telecamere utilizzando la retorica del bavaglio e del difetto di trasparenza a danno dei cittadini, dall’altro lato intascano denaro pubblico senza mai porsi il problema di rendere noto il lavoro che svolgono nelle innumerevoli commissioni da loro gestite e convocate.

Così, se per le dilaniate casse del Comune i conti non tornano mai, per le tasche dei consiglieri il problema nemmeno si pone: le normative vigenti prevedono un gettone di circa 30 euro per ogni riunione di Consiglio o di Commissione consiliare. Riunioni che vengono convocate da alcuni consiglieri con una frequenza allarmante, senza che queste risultino risolutive dei problemi dei cittadini. Basti pensare che a Febbraio – un mese di 28 giorni – c’è chi (sia tra i consiglieri di opposizione sia tra quelli dello schieramento del sindaco) ha partecipato fino a 27 commissioni, facendone anche più di una al giorno se consideriamo le domeniche. Commissioni che sono servite a garantirsi uno stipendio che sfiora i 1000 euro, per quello che dovrebbe essere un servizio alla comunità e non un’attività lavorativa.

Forse, allora, invece di riempirsi la bocca con inutili paroloni, invece di ergersi a paladini della trasparenza amministrativa, non sarebbe il caso che i consiglieri si autotassassero per pagare non solo il servizio di riprese televisive per il consiglio comunale, ma anche un sistema di diretta streaming per le singole commissioni? Questo probabilmente rappresenterebbe un gesto di solidarietà nei confronti dei sempre più oppressi contribuenti e offrirebbe loro la reale possibilità di partecipare attivamente alla vita pubblica di Adrano. Solo così infatti i cittadini potranno realmente verificare il lavoro svolto dai rappresentati eletti, constatando l’utilità (o presunta tale) di queste commissioni.

Altrimenti dovremmo pensare che è solo una questione di “soldi-soldi-soldi” – per dirla alla Mahmood.

Impianti di rifiuti a Piano Rinazze: cosa succede a Biancavilla?

in Attualità di

Da un anno va in scena uno stucchevole teatrino di prese di posizione sugli impianti di trattamento dei rifiuti che dovrebbero essere realizzati a Piano Rinazze a Biancavilla.
Senza mai entrare nel merito, per fortuna non in tutti i casi. Qualcuno ci ha pure costruito sopra campagne elettorali.
E noi, da sempre attenti a ciò che accade nella Valle del Simeto, ci siamo sottratti volutamente a tutto ciò. Anche perché eravamo fortemente rassicurati da una pletora di politici, prima candidati e oggi eletti a livello nazionale, regionale e comunale: dunque, dovrebbero essere consequenziali visto che oggi rappresentano le Istituzioni. Più semplicemente coerenti con quanto hanno detto. E non abbiamo nessun motivo di pensare o credere che abbiano cambiato idea o che siano stati folgorati sulla via di Damasco.
Per questo, ci sembra strano che, adesso, questo tema stia tornando sempre più alla ribalta. Cosa è cambiato? Da parte nostra, aspettiamo ciò che verrà fuori dal Tavolo Tecnico aperto a tutti previsto per pomeriggio a Villa delle Favare.
In ogni caso, sappiano tutti che Symmachia osserva, vigila, controllerà e farà in tutte le sedi le azioni che si renderanno necessarie per informare i cittadini senza influenze di alcun tipo e per salvaguardare il territorio e l’ambiente. 

*Foto pubblicata da “Biancavilla Oggi” il 1° giugno 2018 per un articolo.

I comuni riducano del 20% la bolletta rifiuti per attività commerciali “Plastic Free”

in Ambiente/Attualità di

“Chiediamo ai Consigli comunali di Adrano e Biancavilla che nei prossimi due giorni saranno chiamati a votare le nuove tariffe Tari, di approvare subito una riduzione del 20% della bolletta dei rifiuti per le attività commerciali del territorio che sceglieranno di non usare più plastica usa e getta, aderendo alla campagna internazionale Plastic Free, contro l’utilizzo selvaggio della plastica e per la salvaguardia dell’ambiente”.

E’ la proposta lanciata dall’Associazione culturale Symmachia, da sempre impegnata nei temi ambientali e sensibile alle innovative politiche di sviluppo economico.
Nel dettaglio, l’iniziativa di Symmachia è un primo passo per ridurre il consumo di plastica, a cominciare dai prodotti in plastica usa e getta delle attività commerciali del territorio che, a loro volta, potrebbero ottenere uno sgravio consistente nella bolletta dei rifiuti, pari al 20%, un incentivo utile in un periodo di difficoltà economica.
Nello stesso tempo, secondo l’Associazione Symmachia, si realizzerebbe un ulteriore vantaggio per i Comuni che vedrebbero ridurre notevolmente la quantità di rifiuti in plastica, abbattendo così i costi esosi per il trasferimento e il conferimento dei rifiuti in discarica. Per non parlare, poi, degli enormi effetti positivi per la tutela dell’ambiente.
Per rendere operativa questa proposta dovranno esprimersi i Consigli comunali, chiamati ad approvare, proprio questo fine settimana, il piano economico e le tariffe della Tari per l’anno 2019.

“Da Adrano e Biancavilla può partire un modello positivo per tanti Comuni siciliani – spiegano Luciana Putrino e Loredana Papotto di “Symmachia” – la nostra proposta è perfettamente realizzabile perché mette insieme vantaggi concreti per tutti: per le nostre attività commerciali che, pagando meno tasse, avrebbero una boccata d’ossigeno in un momento di crisi, per i Comuni che conferirebbero meno rifiuti in discarica e per l’ambiente martoriato da troppo tempo da tonnellate di plastica”.

L’iniziativa di Symmachia avviene a poche ore dall’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva per gli Stati membri di mettere al bando l’utilizzo di plastica monouso entro il 2021, introducendo anche sanzioni penali per coloro che non si adegueranno al rispetto delle normative.

“Non c’è migliore occasione dell’approvazione delle tariffe dei rifiuti prevista in questo fine settimana per far diventare realtà questa proposta – sottolineano Luciana Putrino e Loredana Papotto – il nostro appello è rivolto a tutti i Consiglieri comunali, al di là delle appartenenze e dei colori politici, affinché ciascuno possa farlo proprio, per attuare subito nelle nostre realtà le pratiche migliori per nuovi stili di vita ecologicamente compatibili”.

L’importanza di questa proposta è supportata dai dati diffusi proprio in questi giorni dalla Commissione europea e dallo studio di “Science Advances” in cui viene attestato che circa l’80% dei rifiuti che deturpano l’ambiente sono costituiti da plastica che si decomponente molto lentamente e che, pertanto, si accumula nei mari, sulle spiagge, nelle riserve naturali.

Statale 284: basta con le mortificazioni, il territorio merita rispetto

in Attualità di

Lo abbiamo detto sin dall’inizio: il mancato inserimento del tratto di Adrano nell’annunciato progetto di ampliamento a quattro corsie della strada statale 284 non può e non deve essere ridotto ad una mera questione campanilistica. In gioco c’è prima di tutto il rispetto e l’attenzione per una città, per i suoi abitanti e, più in generale, per un intero territorio di oltre 100 mila abitanti che non può subire ulteriori mortificazioni.

Per questo, già da gennaio 2019, quando i vertici dell’Anas hanno presentato, a Biancavilla, lo “studio di pre-fattibilità” per l’ampliamento a quattro corsie del tratto Paternò-Biancavilla della statale 284, abbiamo subito compreso come una parte di territorio era stata di fatto esclusa da un intervento di riqualificazione e messa in sicurezza per un’arteria strategica nei collegamenti tra i Comuni dell’Etna e Catania.

La statale 284 si snoda per 45 chilometri, da Maletto fino a Paterno, per poi immettersi nella statale 121 che porta a Catania: l’unico tratto migliorato è stato soltanto quello del Comune di Bronte, anche per l’interessamento e per il peso politico degli amministratori-parlamentari del tempo.

Adesso, l’annunciato progetto, ancora in una fase embrionale, potrebbe rivoluzionare l’assetto viario, non subito – certo – ma nel 2025, secondo le stime fatte dalla sede regionale dell’Anas.

E’ stato l’ingegnere Valerio Mele, commissario siciliano dell’Anas a inviare una nota all’Associazione Symmachia in cui vengono illustrate alcune motivazioni, davvero risibili a giudizio di Symmachia, legate ad un “maggiore consumo del territorio”, alla “presenza di pregiati vigneti, uliveti e fichidindieti”, oltre, ovviamente, ad un maggiore esborso economico. Un aspetto, quest’ultimo, facilmente superabile dal momento che il tratto Adrano-Bronte verrà interessato da un “intervento di ammodernamento” – così viene chiamato – pur rimanendo ad una corsia per senso di marcia.

Per questo, l’Associazione Symmachia si è rivolta al ministero delle Infrastrutture. Non a caso, il componente della Commissione parlamentare “Trasporti e Infrastrutture” della Camera, on. Luciano Cantone, ha incontrato una delegazione di Symmachia composta da Calogero Rapisarda e Antonio Cacioppo e dal rappresentante del meetup del Movimento 5 Stelle di Biancavilla, Marco Vinicio Mastrocola che, peraltro, a nome della realtà biancavillese, ha scelto di aderire a questa importante iniziativa.

Cantone ha raccolto il dossier presentato da Symmachia e ha garantito di discuterne con i suoi colleghi della Commissione cercando anche un confronto con il ministro Danilo Toninelli e la direzione dell’Anas.

 

INTERVENTO DEL PRESIDENTE RAPISARDA SU VIDEO STAR

 

INTERVENTO SYMMACHIA SU TVA

 

RAPISARDA RIBADISCE POSIZIONE SYMMACHIA DOPO INTERVENTO ASSESSORE FALCONE

Biancavilla nel degrado, regna l’immobilismo: devastata piazza Annunziata

in Attualità di

Spazzatura e sporcizia dovunque, aiuole fatiscenti, lampioni distrutti, alberi avvelenati e fontanella continuamente danneggiata. Adesso, anche le panchine in legno sono state sradicate e gettate negli angoli della piazza. Una è stata abbandonata pure davanti l’ingresso della chiesa.
Si è svegliata così oggi piazza Annunziata, la storica piazza del centro del paese, simbolo insieme a piazza Falcone-Borsellino del degrado dilagante in cui versa Biancavilla.
Incivili in azione per danneggiare un bene pubblico: zero controlli e scarso interesse a mettere fine ad un problema che, come ripetono diversi residenti della zona, è stato più volte segnalato, nelle scorse settimane, all’Amministrazione comunale.
Nulla si muove, nonostante impegni e promesse puntualmente non rispettate.
Nessun rispetto per il Monumento dei Caduti che, del resto, ha caratterizzato la storia della piazza: e pensare che qualche politicante locale, appena un anno fa, aveva addirittura proposto di spostare chissà dove il Monumento dei Caduti, quasi fosse diventato un ostacolo per la “movida” del week end. Roba da matti: la proposta – dopo pure le nostre segnalazioni – fu bocciata dal Consiglio comunale.
In realtà, parlare di “movida giovanile” come causa di tutti i mali di piazza Annunziata sarebbe esagerato, soprattutto per quei tanti ragazzi perbene che frequentano un bene della città nel rispetto dei luoghi. In realtà, sono pochi balordi, spesso ubriachi, che agiscono indisturbati.
Così, questi incivili possono permettersi di tutto. Automobili e scooter bloccano l’accesso a via Giuseppe Tamo da Brescia e nessuno si preoccupa di liberare una via pubblica.
A nulla servono gli slogan immancabili, annunciando falsi provvedimenti risolutivi: non ha senso emanare ordinanze sindacali per vietare la vendita di bottiglie di bibite e bevande analcoliche se non si fa nulla per verificare il rispetto delle ordinanze.
Del resto, basta vedere l’infinita di bottiglie di birra e bicchieri sparsi dovunque.
“Non ci sono controlli e non c’è rispetto per chi vive qui, sia anziani che famiglie. – dice una signora che vive vicino la chiesa Annunziata – Alcuni giovanotti hanno fatto pipì sul portone della mia abitazione e sono stata costretta a mettere una ringhiera davanti l’ingresso di casa”.
Per non parlare delle auto dei residenti della zona costantemente danneggiate.
Nei mesi scorsi erano stati avvelenati gli alberi secolari – almeno così era stato ipotizzato – forse perché le foglie davano fastidio a qualcuno. Chissà.
Perché chi amministra non pensa a realizzare un coordinamento, una “cabina di regia” con Vigili urbani, Forze dell’Ordine e specifiche realtà di controllo che esistono in paese?
Più comodo vivere nell’immobilismo. 

Foto di: Ornella Spalletta, Giuseppe Ranno, Bruno Rametta

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Ecco la lettera di Symmachia al Ministro Toninelli e all’Anas

in Cultura di

AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

On. Danilo TONINELLI

 

ALL’ASSESSORE REGIONALE ALLE INFRASTRUTTURE

On. Marco FALCONE

 

AL DIRETTORE REGIONALE ANAS

Ing. Valerio MELE

LL.SS.

_________

OGGETTO: Strada Statale 284, richiesta inclusione del tratto Adrano nel progetto complessivo di messa in sicurezza e raddoppio corsie e richiesta interventi urgenti

L’Associazione Culturale Symmachia di Adrano e Biancavilla, rappresentata dal presidente Calogero Rapisarda, facendosi interprete del crescente disappunto diffuso in tantissimi cittadini del territorio catanese, esprime forte preoccupazione per l’annunciata esclusione del tratto ricadente nel territorio di Adrano dal progetto complessivo di ampliamento a quattro corsie della Strada Statale 284 “Occidentale Etnea”, così come emerso durante l’incontro del 21/01/2019, al Comune di Biancavilla, in cui l’Assessore regionale alle Infrastrutture, On. Marco Falcone, e il Direttore regionale dell’Anas, Ing. Valerio Mele, hanno illustrato uno studio di pre-fattibilità per la messa in sicurezza della statale 284, con il raddoppio della carreggiata nel tratto di 10 chilometri Paternò-Biancavilla e un intervento di ammodernamento, non meglio definito, per il tratto di Adrano, di appena 5 chilometri.

Tale esclusione appare a molti cittadini inopportuna, ingiustificabile e poco aderente ad un reale obiettivo di sicurezza dell’arteria che, negli anni, è stata teatro di innumerevoli paurosi incidenti stradali, anche mortali: un fiume di sangue che rimarrà indelebile in quel che resta dell’asfalto precario della strada assassina; i morti non si contano più, l’elenco dei feriti è lunghissimo.

Disseminata lungo i bordi della strada, quasi a colmare la mancanza di guard-rail in più punti, vi è una quantità notevole di povere bestiole, travolte dai veicoli.

Quali sarebbero i “motivi tecnici” che impedirebbero l’ampliamento a quattro corsie del suddetto tratto di strada, nel territorio di Adrano, di appena 5 chilometri?

Il mancato raddoppio non rappresenta, forse, un peggioramento delle già precarie condizioni di sicurezza della trafficata arteria? Infatti, il raddoppio complessivo a quattro corsie dell’intero tratto Paternò-Adrano potrebbe dare, finalmente, uniformità alla strada. Non solo, eliminerebbe pure il crearsi del cosiddetto “effetto ad imbuto”, subito dopo lo svincolo di Biancavilla, così come fino ad oggi avviene nei pressi dello svincolo di Paternò, dove la strada provinciale 121 a quattro corsie confluisce nella strada statale 284 a due corsie.

Bisogna considerare che la strada statale 284 assume sempre più un ruolo nevralgico nei collegamenti e negli spostamenti, dal momento che è quotidianamente usata da lavoratori, studenti pendolari, mezzi pesanti, per un bacino d’utenza di oltre 150 mila abitanti, perché collega buona parte dei Comuni del versante Sud-Occidentale dell’Etna, oltre a rappresentare la più agevole soluzione, se non l’unica, per raggiungere Catania e le diramazioni verso l’Aeroporto e l’autostrada Catania-Messina.

Già nel 2015, l’Associazione Symmachia ha informato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Siciliana delle innumerevoli criticità della strada statale, mediante un’azione di denuncia e di sensibilizzazione dei territori, una mobilitazione che l’Associazione è pronta a riattivare.

Considerato che, ad oggi, non è neppure ipotizzabile una data certa per l’avvio dei cantieri per la messa in sicurezza della strada statale 284, visto che – come emerso dal suddetto incontro istituzionale di Biancavilla – si è ancora in una fase embrionale, in cui non vi è uno studio di fattibilità ben definito, non vi sono autorizzazioni e concessioni, e non è stato neppure stilato un progetto esecutivo definitivo dell’opera, si chiede ai destinatari della presente, secondo competenza, di:

  1. Coordinare le parti per una migliore, completa ed esaustiva pianificazione degli interventi;
  2. provvedere all’inclusione del tratto di Adrano nel progetto di ampliamento a 4 corsie della strada statale 284 nel tratto compreso tra lo svincolo di Paternò e lo svincolo di Adrano-Naviccia;
  3. Prevedere l’ammodernamento del tratto Adrano-Bronte nella parte non interessata dagli interventi negli anni precedenti;
  4. l’attuazione di interventi urgenti e non più differibili per la messa in sicurezza immediata del manto stradale, della segnaletica orizzontale e verticale, del guard-rail divelto e/o assente, degli svincoli e delle piazzole di sosta invase dai rifiuti di ogni tipo, pure pericolosi, delle pareti perimetrali della strada con l’inserimento di reti protettive per impedire l’accesso di animali, tutto ciò al fine di garantire i parametri standard di sicurezza, nelle more della realizzazione degli annunciati lavori che, nella migliore delle ipotesi, non cominceranno prima di 5-6 anni.

Rimanendo a disposizione per ogni evenienza, si confida nel recepimento della presente.

Cordialmente.

Adrano, 28/01/2019

 

ASSOCIAZIONE CULTURALE SYMMACHIA

Calogero Rapisarda

PRESIDENTE

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