Cari Symmachi, mettetevi in salvo finché potete

in Vincenzo Russo di

Cari colleghi di giornale e di altre corbellerie idealistiche, pseudo-legalitarie, di impegno civile, bene comune e chi più ne ha più ne metta, adesso basta. Siete proprio fuori strada. Sì, avete capito bene, mi rivolgo a voi. Io non centro perché sono vittima di plagio. I miei lumi sono da tempo annebbiati dallo spirito di Symmachia continuamente evocato dal gran sacerdote Antonius, e dai potenti sortilegi della fata turchina e dei maghetti e fattucchiere di Uilas. Anzi, lancio un appello per la mia liberazione. Prego qualche anima pia perché faccia un’offerta (pagamento cash e in nero, s’intende). Se sarà congrua (la vedo dura!), vista la nuova stagione di matrimoni politici, chissà che non possa convolare a nuove e più feconde nozze. Voi no. Forse siete ancora in tempo. Non continuate a stare appresso alle solite, inutili, attività da apprendisti stregoni che servono solo alla vostra autocelebrazione. La gente comune (ammesso che si sia accorta di voi) vi considera una combriccola di idealisti petulanti, lontani anni luce dalla loro vita quotidiana. Distanti dai loro personalissimi problemi e dalla loro più grande debolezza: quella ad essere raggirati. Poiché siete incapaci di risolvere i primi e di approfittare dell’altra, rassegnatevi. Per la politica che conta (solo voti e interessi particolari) siete fuffa. Siete solo chiacchiere e distintivo.

Non pensate poi di poter incidere sulla nostra realtà sociale con il vostro giornalino. Le più recenti ricerche dicono che la stragrande maggioranza degli italiani non è in grado di leggere un semplice articolo di attualità. Se il contenuto è politico, gli comincia a uscire il fumo dalle orecchie. Per non parlare di economia che, normalmente, causa capogiri e allucinazioni. E ad Adrano non abbiamo motivo di sospettare che le cose vadano meglio. Vi conviene abbandonare ogni velleità illuminista (ammesso che ne abbiate mai avute). Se proprio volete continuare a stampare qualcosa, create una testata seria. Pensate a un nome del tipo “La Vetrina dei Misfatti”. Mettete da parte i disegnini ridicoli, gli argomenti scomodi, e i vostri articoletti dotti e pretenziosi che capite solo voi. Limitatevi a infarcirla di pubblicità redazionale (e non solo) e a fare uscire articoli compiacenti o di piccolo cabotaggio. E per piacere scriveteli in modo didascalico.

Riuscirete, così, a entrare nelle grazie di quante più

amministrazioni possibili, ricavandone preziosi oboli in forma di contributi che, all’occorrenza, potranno rimpinguare le vostre tasche. Sforzatevi, poi, di saziare quell’insana voglia di un lavoro ben fatto con l’effetto delle magniloquenti immagini a colori e la foggia patinata del nuovo giornale; che vi farà anche acquisire qualche nuovo lettore.

E allora, cari symmaci, è arrivato il momento di dedicarvi alle questioni che realmente contano. D’ora in poi dovrete avete cura di attuare quelle strategie che il buon senso vi avrebbe dovuto suggerire già da un pezzo. Prima ancora di pensare dove volete arrivare, individuate il politico (uno serio, capace di sparare minchiate supersoniche e di renderle credibili) o l’organizzazione, assolutamente profit, da servire e fatevi adottare. Non dovrebbe essere così difficile. L’importante è che vi scordiate del merito, perché (dovreste oramai saperlo) se andrete avanti non sarà grazie ad esso. Anzi, un basso profilo e la capacità di lavorare e servire nell’ombra saranno delle qualità agli occhi dei vostri capi. Una sana mediocrità è il miglior viatico per una carriera sicura. I mediocri (nell’animo) sono sempre bene accetti perché non danno problemi; dove li metti stanno; e, soprattutto, non discutono. Loro eseguono in silenzio e sono capaci di devozione. Quindi, se mediocri non siete, dovrete fingervi tali. Tutto questo non può scandalizzarvi. In fondo, cosa c’è di male nel tutelare i propri interessi?

Ah, dimenticavo. Se riuscirete a ricoprire il ruolo di dirigente in un ente pubblico (niente paura, per tale posto il concorso non serve più da un pezzo), una qualsiasi amministrazione che tira a campare può andar bene, dovrete aver cura di chiudere in un cassetto, insabbiare, il primo dossier importante che vi capiterà sotto mano. A costo di paralizzare un’intera città, il piano regolatore generale potrebbe fare al caso vostro. La velata minaccia di spifferare segreti inconfessabili sarà sufficiente a proteggere e rafforzare la vostra posizione.

Cosa aspettate, uscite dall’illusione. Il mondo (ir)reale dei Babbani vi attende. Un avvertimento: abbiate cura di tacere i vostri trascorsi da symmachi. Il rischio è che Voldemort e la sua cricca di Mangia-merito (a tradimento) vi facciano fuori.

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