GETTONOPOLI: ecco spiegato il sistema commissioni

in Adrano/Bacheca/Politica di

Lasciate stare l’amore per la città, lasciate stare il “metterci la faccia”, “fare qualcosa per la gente”. Il gettone. Eccolo il motivo che smuove la corsa ai 24 posti in consiglio comunale. Uno stipendio vero e proprio che mensilmente i consiglieri si intascano attraverso un sistema ben architettato, creato senza farsi scrupoli. Prima di spiegare come funziona tale sistema bisogna precisare che:

  • ogni consigliere fa parte di due commissioni;
  • in totale le commissioni sono 6 e sono presiedute da 6 diversi consiglieri;
  • ogni commissione viene convocata dal presidente tutte le volte che lo ritiene necessario;
  • la presenza del singolo consigliere ad ognuna delle diverse riunioni di commissione vale un gettone da 33,50€, ma è necessario che il consigliere partecipi ad almeno la metà dell’intera durata della riunione (potendo liberamente arrivare in ritardo o andarsene in anticipo).

L’escamotage per arraffare il più possibile è il seguente.

Innanzitutto il presidente di commissione non convoca la riunione solo quando è strettamente necessario, ma la convoca a prescindere. La dimostrazione è data dal fatto che il presidente con un solo atto, con un solo avviso, con un solo Ordine del Giorno, convoca diverse riunioni per tanti giorni consecutivi. Eccovi un esempio:

Come si vede nell’immagine, il presidente ha convocato, in una volta sola, 4 diverse riunioni per parlare sempre della stessa cosa. La domanda sorge spontanea: come fa il presidente a sapere che l’Ordine del Giorno non venga discusso ed esaurito in una sola riunione? La risposta è semplice: la riunione di commissione dura quasi sempre meno di un’ora. Così, per esempio, un lavoro che potrebbe essere fatto in una commissione di due ore, viene svolto in due o tre riunioni di brevissima durata; di conseguenza ogni consigliere invece di intascare un solo gettone ne intasca due o tre. Ovviamente il nostro è solo un esempio, perché la realtà è ancora più drammatica. Basti pensare che la stessa commissione, da febbraio a maggio, ha fatto decine e decine di riunioni sempre con lo stesso ordine del giorno, come risulta facile da capire dalle convocazioni di fine aprile:

Come è facile notare questa seconda immagine è la fotocopia della prima, a cambiare sono solo le date di convocazione e il numero (addirittura in questo caso con un solo avviso vengono convocate sei diverse riunioni). Ovviamente questo non vale solo per la prima commissione, ma lo schema si ripete anche per le altre cinque.

Convocazioni multiple, sempre con lo stesso ordine del giorno e riunioni brevissime sono quindi gli ingredienti di questo scandaloso sistema che permette ai consiglieri di intascarsi fino al tetto massimo di 962 euro mensili. Risultati? Zero. In mesi e mesi di riunioni sono pochi gli atti prodotti dalle commissioni e sembrerebbe che uno solo alla fine sia stato approvato: ci riferiamo al regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni, la cui modifica prevede “più gettoni per tutti”. Prima della modifica era previsto che durante il consiglio comunale il gettone spettasse ai consiglieri presenti solo se si fosse proceduto ad almeno una votazione. Poiché non tutti i Consigli Comunali finiscono con una votazione, i nostri cari consiglieri hanno pensato bene di rettificare il regolamento e auto-attribuirsi il gettone in ogni caso, come se già quello che percepiscono grazie alle commissioni non è abbastanza. Ma non è tutto: alcuni consiglieri hanno proposto di modificare ulteriormente tale regolamento, prevedendo la possibilità per ogni consigliere di far parte fino a tre commissioni (anziché due, come avviene oggi). Questo emendamento comporterebbe, ancora una volta, più riunioni per ciascuno e più gettoni.
Alla faccia del pudore. 

Bisogna inoltre segnalare che il sistema da noi descritto risulta essere ancora più scandaloso di quel che si immagina, infatti i consiglieri spesso e volentieri entrano in ritardo e/o escono in anticipo dalla riunione. Così se una commissione dura 50 minuti, alcuni consiglieri vi partecipano anche solo per 25 minuti e comunque intascano il gettone di 33,50 Euro.

A questo punto ci siamo fatti una domanda: ma quanto guadagnano i singoli consiglieri per ogni ora di lavoro svolta all’interno di queste commissioni?

La risposta è sorprendente, ma per conoscerla dovrete aspettare ancora qualche giorno.

Non è una resa, è una nuova battaglia

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di Antonio Cacioppo

Per mesi abbiamo lavorato alla realizzazione di un sogno: costruire un progetto per Adrano capace di riaccendere la speranza in tanti cittadini rassegnati, sfiduciati e umiliati dai giochi di potere della politica nostrana. Abbiamo pensato che il modo migliore, questa volta, fosse quello di dare vita ad una proposta amministrativa condivisa con quelle forze che, in vari modi, propugnavano un cambiamento. Ma giorno dopo giorno ci hanno logorato, siamo caduti nel tranello delle infinite discussioni, siamo stati spinti nel tritacarne dei tatticismi fine a se stessi, nelle mediazioni ipocrite, confrontandoci con candidature che ci piovevano addosso da tutte le parti.
Anche di fronte alla “mostruosa alleanza”, quando la gente si aspettava unità, compattezza, spirito di servizio, coraggio, la risposta della classe politica è stata totalmente inversa. Lo spettro di una imminente sconfitta ha seppellito ogni buono proposito e tutti sono corsi ai ripari sposando progetti che, fino a qualche giorno addietro, erano stati aspramente criticati. In fondo, prima di ogni cosa, bisognava preservarsi il posto in consiglio comunale e magari ottenere pure qualche assessorato.

Anche noi potevamo fare lo stesso, d’altronde le “offerte” sono state molteplici e pressanti, ed invece abbiamo preso la scelta più difficile, ma certamente la più coerente: rimanere fuori dalla competizione elettorale. Abbiamo deciso di non essere uguali, dimostrando che l’impegno politico non può avere come unico orizzonte quello di occupare a tutti i costi le poltrone. Questo ci destinerà all’irrilevanza? Non sappiamo. Ma questa potrebbe essere, a nostro avviso, l’unica possibilità per permetterci di fare una opposizione vera, rigorosa, intransigente.

Non è una resa, è una nuova battaglia.
Una battaglia per la tutela del nostro meraviglioso paesaggio e del nostro territorio che un’orda di Lanzichenecchi, prima separati e ora uniti, vorrebbero colonizzare in nome del dio denaro. Una battaglia fatta di valori e di principi, come la tutela dei deboli, del bene comune e della legalità, per difendere Adrano dall’immoralità dilagante, pervasiva.

Già, l’immoralità. Questo è il pericolo maggiore che sta uccidendo la nostra città. L’immoralità della mala politica, l’immoralità di chi fa finta di essere diverso ma è semplicemente peggio, l’immoralità di chi si erge a moralista per poi “accordarsi”, l’immoralità di chi “mai con lui”, l’immoralità violenta di chi deve vincere a tutti i costi, l’immoralità inquinante di chi persegue “altri” obiettivi. Per scongiurare questo noi abbiamo il dovere di ridestare negli adraniti un orgoglio ormai sopito, l’orgoglio di una appartenenza ad una storia bella e meravigliosa che non ha niente da spartire con gli immorali.

Per far questo non c’è bisogno di stare nelle istituzioni. Certo non sarà facile, molti sono ormai assopiti, cloroformizzati, impauriti. Lo smarrimento è evidente, la crisi etica terribile, ma è questo il momento delle scelte. Questo è il momento di spezzare le catene del conformismo immorale che imprigiona Adrano. Questo è il momento di ribellarsi affinché si possa elaborare una visione condivisa di buona politica.

Noi di Symmachia vogliamo farlo da subito, con il vostro aiuto, partendo dalle vie e dalle piazze, ripensando e rimodulando meccanismi di coinvolgimento delle parti sane della città. Perché credetemi: ci sono ancora uomini differenti, uomini che della loro alterità hanno fatto motivo di vita, uomini che sono oltre le vecchie logiche, non condizionabili, che pensano diversamente e altrimenti.
Uomini i quali sanno che “… tra il grigio delle pecore si celano i lupi: esseri che non hanno dimenticato cos’è la libertà.” (E. Junger)

Adrano nell’occhio del ciclone di Striscia la Notizia.

in Antonio Cacioppo/Attualità/Blog/Generale di

“Cominceremo a morire il giorno in cui resteremo silenziosi di fronte alle cose che contano.”
(Martin Luther King)

di Antonio Cacioppo

L’ipocrisia è la costante scritta nel dna della maggior parte dei politici di Adrano. Non si scoprono mai, giocano di rimessa, rispondono solo se chiamati in causa, prima guardano, poi fiutano l’aria e si comportano di conseguenza, si credono furbi… politici appunto.

Si acquattano per sfruttare a loro vantaggio ogni situazione, perché sono convinti che la gente non sia capace di capire le loro strategie, infatti per loro le persone non sono niente, sono poca cosa, ecco perché i politici ostentano prepotenza verso i cittadini, salvo poi trasformarsi in servi di fronte ai potenti.

Ma andiamo ai fatti.

Ad Adrano appaiono carte da morto per una persona che morta non è. Reazione? Nessuna. Silenzio per 24 ore, 48 ore, fino a quando non arriva in paese Striscia la Notizia.

Contemporaneamente i giovani di Adrano si mobilitano sui social in maniera spontanea, organizzano riunioni (dentro cui in maniera maldestra cercano di “imbucarsi” alcuni politici, senza riuscirci).

Il vuoto e il silenzio iniziale viene colmato paradossalmente da una trasmissione televisiva e, soprattutto dal moto sincero dei ragazzi adraniti che organizzano una manifestazione su cui molti avrebbero voluto mettere il cappello.

A quel punto ai politici sornioni, che comprendono di non avere più scampo, scatta in loro, inesorabile, il riflesso condizionato dell’ipocrisia trasbordante, e giù un’orgia di dichiarazioni, di comunicati stampa, interviste:

-hanno leso l’onorabilità  della città ;

-hanno fatto passare un messaggio sbagliato;

-fuoco e fiamme contro la Petyx;

Come se il problema non fossero i manifesti e il loro messaggio inquietante, ma Striscia la Notizia. La classica operazione ipocrita di chi vuol distogliere l’attenzione da un fatto gravissimo per addossare la colpa ad altri.

Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito.”

Si badi bene tutta l’orgia della indignazione “pelosa” si è avuta soltanto e solo dopo che gli avvenimenti li hanno travolti, soltanto dopo che Striscia la Notizia è venuta ad Adrano e soltanto dopo che i social hanno prodotto una vera e propria rivolta morale. Solo a questo punto, come per magia, diventano tutti portatori di valori di legalità, si riempiono la bocca con dichiarazioni di antimafia.

Antimafia? Ma di quale antimafia stiamo parlando?

-Forse l’antimafia di coloro i quali non fanno politica ma vivono di politica?

-Forse l’antimafia di coloro i quali hanno avuto vantaggi personali, familiari, amicali, dalla politica?

-Forse l’antimafia di coloro i quali si riempiono la bocca di ETICITA’ e nel frattempo hanno fatto e fanno carriera professionale con la politica?

-Forse l’antimafia di coloro i quali praticano il clientelismo come un modo normale di comportamento politico?

-Forse l’antimafia di coloro i quali sono disposti a vendere i loro compagni di squadra e la loro dignità morale pur di arrivare alla poltrona?

Davanti a noi un quadro deprimente a causa di una progressiva discesa verso l’abisso della perdita dei valori, un quadro che ci può costringere ad assuefarci con apatica rassegnazione.

Poi all’improvviso arrivano scintille di speranza.
Dopo le false indignazioni, arrivano quelle vere. Dopo le false condanne, arrivano quelle vere.

Giovani, badate bene, quelli autentici, si rivoltano:

-Contro la rozzezza e la mancanza di cura, attenzione, sensibilità  verso gli altri;

-Contro l’inadeguatezza di chi governa non avendo come fine il bene comune;

-Contro la noia, la superficialità , l’incapacità  di ragionare e capire le cose;

-Contro il servilismo;

-Contro la criminalità e la paura che ne deriva;

– Contro l’indifferenza che porta ad un angosciante nichilismo che determina la perdita della generosità, della libertà, del rispetto per il prossimo.

Giovani che si esprimono con giudizi taglienti, con capacità  d’analisi, con trovate creative tipiche della loro età  e smascherano il gioco di certi politici, smontano il giocattolo della loro ipocrisia, reagiscono, discutono, agiscono.

Loro sì che sono i portatori della legalità, dei valori più autentici dell’antimafia.
Non ci resta che alzare la testa e scrutare l’orizzonte per seguire queste scie luminose che prima o poi riusciranno a farci lasciare alle spalle questo squallore.

A proposito del triangolo della morte. Ai miei paesi: Adrano, Biancavilla, Paternò.

in Adrano/Bacheca/Blog/Controcultura/Gisella Torrisi di

di Gisella Torrisi

Cosa posso fare? Me lo chiedo da sempre, me lo chiedo ogni giorno appena sveglia. Se prima la rabbia, l’indignazione e la speranza erano il solo motore di reazione contro questa nera realtà, ora mi rendo conto che era un modo di agire sbagliato in cui si lascia spazio a quel Giudice severo che umilia la Vittima impaurita; è tutto un processo narcisistico dove si vede la perfezione dei principi opprimere la mente che invece vorrebbe solo imparare. È questa l’educazione che ci hanno dato: punizione, repressione, catalogazione ma tutto ciò è vecchio, limitante, sofferente e assassino.

E’ giusto credere nella lealtà, nel progresso, nella legalità, nell’imprenditoria dei principi del “buon padre di famiglia”… non continuo, questa lista perbenista la conosciamo in tanti. Sono stanca di sentirmi dire: lottiamo contro, lottiamo per, lottiamo… quanta ipocrisia? Il Giudice interiore si diverte a seviziarci e allora? Sensi di colpa a sottrarci il sonno.

È giusto, invece, credere che sbagliare oggi è l’unico sintomo di autenticità. Torniamo liberi. Sbagliamo e rendiamocene conto, lottiamo contro i nostri schemi mentali; liberiamo queste povere membra piegate. Volete veramente sprecare questa vita e morire di paura? Morire con la paura di essere stuprata, morire con la paura di essere rapinato, morire con la paura di non trovare lavoro; magari non avverrà mai ma in tanto questi schemi mentali ci portano a fare scelte che allo Stato piacciono tanto. Perché poi scendiamo senza far rumore in compromessi che per la maggior parte di noi sono normalità. “Non andrò a lavorare in quel quartiere, troppi immigranti. (Mi stuprano, derubano e chissà cos’altro.)” “Sì, non pubblicherò questo articolo perché mi hanno già avvisato e se perdo questo lavoro non ne troverò di certo un altro migliore.” “Va bene, do l’esame all’università senza neanche esprimere il mio parere sennò non lo convalido con il voto che vorrebbero i miei.” “No, non mi avvicino al piccolo bambino rumeno che è caduto per strada, potrebbe essere una trappola.” “Sono contro il femminicidio. Oh mio dio guarda quella che sta con un uomo sposato! Per alcune servirebbe una buona scarica di botte.”

Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Quante volte le abbiamo pronunciate? Quante volte ci siamo solo arrabbiati? Di paura soffriamo tutti. Lavoriamo per rendere la nostra vita sicura e facciamo sempre la scelta più sicura. Lavoriamo, paghiamo le tasse, mettiamo al mondo figli e gli passiamo la solita vecchia e fallace morale: sii prudente. No, figlio mio, sii folle. Senti, vivi, ascolta e non fermarti davanti le apparenze. Prendi la tua rabbia e trasformala in energia positiva, tu puoi essere quello che vuoi e quello che vuoi è dato da ciò che senti, da ciò che vorresti fare. Non urlare contro a chi ti dice che gli immigrati ci portano via il lavoro, non difendere le tue idee con la loro stessa arma. Sorridi, fai esempi, cerca il dialogo ma soprattutto scopri quale paura ci sia dietro chi ti parla con quel solito volto teso, severo.

Sbagliare significa esperire la realtà per crescere, chi non sbaglia non cresce. Oggi e colui che giudica e continua a subire il giudizio rimane in un vicolo cieco e non si accorge di stare solo fermo in una strada inerte e senza sbocco. Ci vogliono a destra, a sinistra, pro e contro, al sud e al nord, ci vogliono giusti e arrabbiati, ci vogliono contro gli immigranti, contro gli uomini per essere donne, suddivisori di violenze per catalogo. Oggi si parlerà di stupro o di rapina? Quale notizia serve passare? Ricordare che la Mafia si trova in piccoli paesi di provincia? Sì, parliamo di quei relitti di società che si trovano in quella brutta provincia Catanese

che versa lacrime e sogni, che vuole un po’ di pace, che cerca una nuova rinascita.

Ma non lo vedete che siamo tutti brutti, spaventati, cattivi come dei bambini lasciati a bocca aperta? Che litigano fra di loro e non contro chi li opprime? Che parliamo con occhi pieni di pianto e digrignamo un volto di un adulto mai svezzato? Ma non lo vedete che abbiamo costruito un sistema che non si riesce a fermare? Più stiamo dentro questo schema di paura e più lui prende le nostre energie e gira e ci rigira e non si ferma.

Scendiamo da questo treno, partiamo dall’accettarci, partiamo dall’ascolto. ASCOLTIAMOCI. Io non sono solo contro la Mafia, sono in primis contro lo Stato. Questo Stato vecchio pieno di una morale apparente e con un vuoto dentro a divorarne l’esistenza. Una realtà fatta di finti adulti che rimproverano con volti grigi.

Io sono per uno Stato nuovo, quello che forse ancora non riuscite a vedere ma che si sta schiudendo, uno Stato consapevole e che ha smesso di rimproverarsi e ha iniziato a sorridersi e dire: abbiamo provato così e non ci siamo riusciti, proviamo così e vediamo se questa è la nostra strada, sperimentiamo a favore di questa logicità d’azione, sperimentiamo a favore della libertà.

Io non mi schiero contro i miei paesi, io mi schiero contro quella parte di me egoista che si vuol sentire migliore, io mi schiero contro quella parte di me qualunquista che si siede a tavola e fa la sua morale, io mi schiero contro il vecchio modo di pensare. Io l’abbraccio e gli dico: basta stare dalla parte della ragione, è ora di stare dalla parte del Vero. Sapete benissimo cosa fa la democrazia informativa, lo sappiamo tutti: mette i poveri contro i poveri. Io non credo alla tv, l’ho spenta a quattordici anni e se oggi mi capita di vederla capisco che quello è spettacolo, è business e non solo: non è la mia realtà. Quella realtà che ha bisogno di persone competenti, positive, dinamiche e che non hanno paura.

Io rivoglio il mio potere personale e me lo riprendo giorno dopo giorno, guerra dopo guerra. E voi cosa aspettate? Spero che i miei fratelli là fuori, quelli “bravi” della parrocchia, quelli stanchi, quelli che “penso a me tanto non cambia niente”, quelli che “è colpa dei genitori”, quelli che “i giovani d’oggi”, quelli brutti della “vanedda”, quelli in carcere, quelli malati, quelli umiliati, quelli che “guarda quello”, quelli costretti lontani dalla sua terra, quelli “pentiti”, quelli che si pentiranno, quelli che sognano, quelli che ci credono… spero che tutti noi possiamo riavere questa grande capacità di scelta:

cantare fuori dal coro, tornare al Vero e comprendere il Falso.

Questo non è un triangolo di morte, questo è un triangolo di Rinascita se solo tu ci credi. Io e tanti altri ci crediamo, Symmachia ci crede.

#SaveTheGarden e quel profumo di (cambiamento) pulito

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Save the garden, letteralmente “salvare il giardino”, è questo il nome dell’iniziativa che domenica mattina ha visto decine di ragazzi impegnati nella pulizia di piazza “Falcone e Borsellino” di Biancavilla.

Di buon mattino, nel giorno in cui tutti si riposano, diversi volontari di Biancavilla e Adrano con le magliette bianche si sono armati di guanti, scope, rastrelli, palette e hanno ripulito l’intera piazza. L’idea nasce da Pinuccia, Antonio e Vincenzo Greco, tre fratelli biancavillesi che stanchi dell’indifferenza con cui siamo soliti passeggiare tra la sporcizia e l’incuria hanno deciso di svoltarsi le maniche e mettersi al lavoro, coinvolgendo tutti i loro amici.

“Nonostante vivo ad Adrano – dice Ettore Romano, uno dei primi ragazzi ad essere coinvolto – ho subito sposato il progetto, mosso dall’intendo di dare l’esempio ai nostri coetanei, ai bambini che frequentano questi luoghi e soprattutto ai genitori che hanno la responsabilità più grande, cioè quella dell’educazione che impartiscono ai propri figli. C’è bisogno di rispetto per l’ambiente in cui viviamo e si può cominciare dalle piccole cose, dalla carta gettata per terra ai mozziconi di sigaretta.”.

In realtà questo non è il primo appuntamento, già qualche mese fa i fratelli Greco avevano organizzato una iniziativa simile, pulendo il giardino di Villa delle Favare. La vera novità, questa volta, è stata una più ampia partecipazione. Tutto questo dimostra che la voglia di cambiare è reale, cosi come ha tenuto a precisare Pinuccia Greco: “Quella che è stata una semplice chiacchierata in salotto tra noi tre, per riuscire a trovare un punto di partenza che estendesse il nostro amore verso questo territorio sta via via evolvendosi. Crediamo fermamente che sia possibile migliorare le diverse problematiche esistenti nelle nostre zone, lavorando e calando il sipario alle chiacchiere e lamentele inutili. Siamo felicissimi del fatto che non siamo gli unici a sostenere questo pensiero e la numerosa collaborazione di amici, dell’associazione Symmachia, degli scout di Biancavilla, ma anche di tutti quelli che per vari motivi si sono scusati per non essere stati presenti, ne è la conferma. Non ci fermeremo, vogliamo regalare un po’ delle nostre giovani energie a questa terra meravigliosa che ci ha visti nascere e ci cresce nella sua autenticità. Non possiamo e non vogliamo lasciarla nelle mani di chi noiosamente la maltratta o la abbandona.”

Alla bella iniziativa era presente anche il presidente di Symmachia, Calogero Rapisarda: “Da sempre la nostra associazione coltiva i valori del senso civico e del rispetto dell’ambiente, per questo sono stato felice di accettare questa proposta di collaborazione che spero si rafforzi nel tempo, riproponendo e organizzando insieme momenti come questi su tutto il nostro territorio”.

Torna il periodico Symmachia con una lettera aperta: 2000 copie già a ruba.
DOMANI SARA’ ON LINE

in Adrano/Bacheca/News/sasizzagate di

Circa 2000 copie sono state distribuite, in più riprese, questa mattina, domenica 26 giugno, nelle edicole, circoli ricreativi, bar e in diversi quartieri in cui ne è stata fatta richiesta. L’edizione cartacea del periodico d’informazione “Symmachia” è tornato ed è andato a ruba, anche per i recenti fatti legati a quello che, proprio Symmachia, ha ribattezzato come il “salsiccia-gate”, il video pubblicato su Facebook in cui due consiglieri comunali, Enzo Maccarrone (dimessosi giovedì scorso) e Agnese Alberio (attualmente in carica) si inquadravano e sbeffeggiavano i lavoratori precari del Comune, in sciopero della fame e in agitazione per il mancato pagamento delle 5 mensilità di stipendio arretrate.

Gli articoli sulla vicenda sono firmati dal giornalista Nicola Savoca, dal professore Antonio Cacioppo e dal vicepresidente di Symmachia Calogero Rapisarda, con una ulteriore pagina con le prese di posizione più significative dello tsunami di considerazioni e opinioni che sono state pubblicate: Cgil, Uil, Confintesa, Libera Impresa, alle quali si aggiunge quella dell’associazione di Protezione Civile, diffusa ieri per chiedere le dimissioni della consigliera Alberio.

E proprio ad Agnese Aberio è dedicata una lettera aperta inserita in allegato al giornale. 

Tra le altre firme di questa edizione: Alfio Pelleriti, Giovanni Liotta, Vincenzo Russo, Nicola Savoca, Luciana Putrino, Ludovico Vitale, Beatrice Donato, Gisella Torrisi.

DA DOMANI, LUNEDI’ 27 GIUGNO, IL GIORNALE SARA’ ON LINE.

copertina

DIRETTA da Palazzo Bianchi: Enzo Maccarrone si dimette. Non si presenta Agnese Alberio

in Bacheca/sasizzagate di

“Alle 16.30 ho consegnato nelle mani del vicesegretario comunale le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale”. Così, Enzo Maccarrone, questo pomeriggio, durante la conferenza stampa convocata a Palazzo Bianchi dopo il “sasizza-gate”, il video shock in cui venivano espresse parole e frasi volgari nei confronti dei 114 precari del Comune, in agitazione per il mancato pagamento di 5 mensilità
Quasi 50 minuti di intervento, quello dell’ormai ex consigliere comunale di “Adrano è Migliore” Enzo Maccarrone che si è dimesso alle ore 16.30 di oggi dalla carica di consigliere comunale.
Al suo fianco una sedia vuota che, probabilmente, doveva essere ricoperta dalla consigliera comunale Agnese Alberio che, a differenza di Maccarrone, non si è dimessa.
A tal proposito, Maccarrone ha dichiarato: “io non posso costringere nessuno a dimettersi. L’ho informata della mia scelta ma non ha ritenuto di giungere a questa decisione al momento. Io ho la necessità, essendo padre di famiglia, di dover prendere questa decisione”. Maccarrone ha anche raccontato un episodio relativo ad un incontro del 15 giugno scorso tra il presidente del Consiglio comunale Alessandro Zignale e la consigliera Agnese Alberio: Zignale avrebbe detto a Alberio di aver ricevuto un pacco presso l’abitazione del padre con il DVD e il video.
Ha aggiunto che ci sarebbero foto della scampagnata con consiglieri in atteggiamenti non consoni da consiglieri: “ma non li mostrerò – ha detto Maccarrone – anzi, li cancellerò”.
“Io sono solo uno strumento, l’unico obiettivo è Pippo Ferrante”. E poi i ringraziamenti, con un pizzico di commozione: “ringrazio il mio gruppo che mi è stato vicino e so che ho loro creato un danno. Le dimissioni sono una scelta personale, io non so quanti lo avrebbero fatto”.

 

Una nuova lezione di stile dei precari: “Alberio insultata da noi? Falso”

in Bacheca di

“Questo clamore non è dipeso da noi: noi eravamo semplicemente in Aula consiliare a manifestare i nostri bisogni. Ancora stiamo aspettando che qualcuno porga le scuse a chi, tra i miei colleghi, ha fatto lo sciopero della fame. E se hanno chiesto scusa personalmente a qualcuno, facciano i nomi.
A noi non risulta che qualcuno dei nostri colleghi abbia insultato la Alberio, anche perché saremmo come loro. Noi, invece, riteniamo che chi insulta sbaglia e ne prendiamo le distanze”.
Intervistati i lavoratori precari del Comune di Adrano Biagio Cartillone e Salvatore Scavone. Una nuova lezione di stile che ci sentiamo di condividere, in ogni parola. L’insulto in qualunque circostanza, verso qualsiasi persona, è sempre da condannare.

Gli insulti degli amici di Ferrante: so’ ragazzi!

in Bacheca/Politica di

Guardate che toni concilianti utilizza il Consigliere nei nostri confronti sulla nostra pagina, solo perchè abbiamo osato dire la verità e cioè che la Maggioranza sulla Sangiorgio-Gualtieri si è astenuta e si è frantumata e che il Sindaco, in Consiglio, ha politicamente insultato Angela Anzalone (che non fa parte del Consiglio e, ovviamente non ha i mezzi adeguati per replicare).
Anche le riprese televisive possono confermare. Ma non facciamoci caso: so’ ragazzi. Consigliamo un pò di Maalox.

maccarrone insulta symmachia

Associazione Symmachia, domenica si inaugura sede di piazza Umberto con Nello Musumeci

in Bacheca/Iniziative/News/Notizie dal territorio/symmachia di

Verrà inaugurata domenica, 8 maggio, alle ore 18, in piazza Umberto, ad Adrano, la nuova sede dell’Associazione Culturale Symmachia Adrano e Biancavilla. A fare gli onori di casa, la presidente dell’associazione, la prof.ssa Angela Anzalone che accoglierà il presidente della Commissione Regionale Antimafia, on. Nello Musumeci. 

Tra i presenti anche il sindaco di Biancavilla Pippo Glorioso, i componenti del gruppo consiliare “Symmachia” al Comune di Adrano Pietro Franco e Carmelo Salanitro e rappresentanti delle associazioni, dei gruppi e delle istituzioni.

Sarà un appuntamento che segnerà il rilancio delle iniziative e delle attività dell’associazione che fornirà ai cittadini un punto di riferimento in cui elaborare una proposta di città, seria e innovativa, oltre che mettere in campo idee e proposte per il territorio. Sarà luogo anche per corsi di formazione civica e politica per giovani, per le riunioni di Redazione della testata giornalistica e di Symmachia.it, per i laboratori di politica, musica, fotografia, teatro, arte e gli sportelli informativi per giovani e adulti su Scuola, Università, Agricoltura e Opportunità con bandi e finanziamenti comunitari, grazie al supporto della struttura della Uil di Adrano e di diversi esperti del settore che metteranno a disposizione della comunità le proprie competenze.

Durante la cerimonia, verrà presentato il laboratorio teatrale di Symmachia con la rappresentazione “Non siamo soli”.

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