Ai clonati da AN

L’Associazione Symmachia ha recentemente partecipato ad un incontro svoltosi alla Sangiorgio Gualtieri. Incontro abbastanza propositivo, volto soprattutto alla riqualificazione del quartiere. Incontro bello ed entusiasmante perchè era possibile percepire da parte degli abitanti la voglia di dare una impostazione diversa e agli spazi e alla qualità di vita del quartiere. Una fiammella è stata accesa e si spera che diventi un fuoco divampante. Nei giorni successivi si discuteva con i componenti della nostra associazione sull’incontro. Si scandagliavano con la mente tutti gli spazi a nord del paese, spazi da utilizzare, spazi da riconvertire, spazi da trasformare e da mettere a disposizione della città o tutt’al più a disposizione del quartiere. L’ attenzione cadeva su delle strutture giacenti da tempo immemore incompiute: gli scheletri in cemento armato a ridosso delle case popolari di via Della Regione. Dopo aver effettuato un sopralluogo e preparato un dossier fotografico, si disquisiva e si ipotizzava su cosa proporre. Tre le possibili soluzioni, una quarta sarebbe poi quella di discuterne con l’ufficio tecnico o anche con l’Associazione “Laboratorio Simeto” per affrontare il problema come è stato fatto con la via Roma insieme alla città e al quartiere. Torniamo alle tre soluzioni:
1. imporre all’Istituto Case Popolari di rifare la struttura se l’immobile gli appartiene;
2. imporre la demolizione così come fatto con lo scheletro della Chiesa Madre e recuperare lo spazio da donare al quartiere al fine di promuovere attività varie;
3. trasformare la struttura utilizzando i fondi europei per la riconversione e la riqualificazione degli immobili esistenti.
Noi non sappiamo a chi appartengano questi scheletri, ma crediamo, però, giunto il momento di decidere cosa farne. Anche perchè ormai fatiscenti e pericolosi rappresentano una minaccia per i tanti bambini che dopo aver superato la rete di recinsione ormai rotta vi si recano per giocare.
Clicca sull’immagine per visualizzare il dossier fotografico.
“Troviamo imbarazzante e vergognosa l’emergenza rifiuti che per l’ennesima volta soffoca le nostre comunità e che sfocia nell’ennesima protesta degli operatori ecologici. Non è più rinviabile l’intervento del Prefetto e delle Istituzioni”.
A dichiararlo sono il consigliere comunale Udc di Adrano Giuseppe Palazzotto, l’Associazione Symmachia Adrano-Biancavilla e Obbiettivo Adrano che stanno elaborando un dossier fotografico sull’attuale situazione di emergenza ad Adrano, dossier che verrà inviato al Prefetto e alle Istituzioni.
“Questa emergenza è sintomo dell’incapacità politica ai vari livelli nel gestire ed affrontare tale situazione. – si legge nella nota – Ormai da anni si assiste a discorsi fiume ma ad oggi non si sono visti né risultati, né risposte concrete, come del resto dimostrano le bollette salate ed illegittime che arrivano di continuo e il degrado ambientale causato dalle montagne di rifiuti, che, da tempo, arredano le nostre città, allietando il nostro quieto vivere e risultando dannose alla salute dei cittadini.”
Il consigliere Palazzotto, Symmachia e Obbiettivo Adrano ritengono assolutamente “non rinviabile l’intervento urgente del Prefetto, del Presidente della Regione, Lombardo, degli Assessori regionali e provinciali al ramo, dei Sindaci affinché si attivino celermente per la risoluzione di un problema che da molto tempo ormai si protrae, causando gravi danni alla salute dei cittadini ed all’ambiente.
Inoltre, chiediamo, al Sindaco di Adrano Pippo Ferrante, vista l’emergenza ambientale e sanitaria, l’immediata chiusura delle scuole fino a quando i cumuli di spazzatura verranno rimossi. La salute viene prima di tutto.”
Adrano, 23 settembre ’10
Il Consigliere comunale Giuseppe Palazzotto
L’Associazione Culturale Symmachia
Obbiettivo Adrano
Clicca sull’immagine per visualizzare il dossier fotografico.
Così come sosteneva don Luigi Sturzo, il primo canone dell’arte politica dovrebbe basarsi sull’essere franco e nel fuggire dall’infingimento.
Vorrei partire da questo pensiero che non è mio, ma che faccio mio solo per il fatto che ricoprendo una carica istituzionale nella città in cui vivo ed opero, vengo etichettato come “politico”. Prima di questa esperienza vivevo la politica da molto lontano, con molta spensieratezza e superficialità, diciamo che ero molto distante dalle migliaia di sfaccettature ed intrighi che essa ha. Ma, oggi che sono dentro a questo sistema, cerco di allontanarmi giorno dopo giorno, non perché voglia pentirmi della scelta che con coraggio, convinzione e sacrificio ho fatto, ma perché in questo sistema balordo ed anomalo c’è sempre qualcuno che appena può cerca di “ fregarti o macchiarti le carte”, tant’è che non appena l’aspetti, fa di tutto per infilare qualche cadavere nel tuo piccolo armadio, fregandosene dell’etica e della morale altrui e con la consapevolezza che tanto egli di armadi in cantina ne ha a volontà e tutti pieni di scheletri.
Si dice che il silenzio è d’oro, specialmente in politica, ma il silenzio è espressione di libertà, di compiacimento o di rassegnazione? Oggi specie nella nostra città c’è troppo silenzio, gli unici a parlare sono i politici, che parlano troppo, ma non si capisce se usano verità, mezze verità, verità apparenti, infingimenti o menzogne.
Il politico Adranita di oggi, o meglio il politico di bassa leva che questa città ha prodotto, non vive ed espleta la politica con la “P” maiuscola. Sa solo avvelenare l’aria ed accusare tutti quelli che ostacolano il proprio cammino.
In questa città, nell’ormai lontano e fatidico 2008, abbiamo assistito ad una rivoluzione liberale e culturale senza precedenti, in cui ogni soggetto della città, politico e non, rosso o nero che fosse, ha dato il proprio contributo al fine di ottenere un cambiamento di marcia che la politica negli anni passati non è mai riuscita a fare. Mi chiedo allora se le rivoluzioni sono figlie di idee e di sentimenti o se le rivoluzioni sono dettate dal promuovere gli stessi interessi di sempre o dei nuovi interessi !
La domanda nasce spontanea: la politica ad Adrano ha agito ed agisce per interessi?
A mio modo di vedere, la politica dovrebbe essere l’arte del saper amministrare la città e soprattutto dovrebbe avere il dovere morale ed il compito di colmare quei tanti gap che la città ancora oggi alle soglie del 2011 ha. Non so, se questi gap si debbano attribuire alla scarsa volontà politica ed alle pessime gestioni amministrative che in questa città si susseguono ormai da anni, ma, di una cosa ne sono certo, la politica non permette a questa città di fare il salto di qualità e di raggiungere ciò che altrove si definisce “qualità della vita”. Bisognerebbe allora tutti insieme fare un esame di coscienza in modo da invertire la tendenza negativa che ormai da troppo tempo affligge questa città, ed iniziare a volare alto in modo da percorrere strade migliori che permettano di riequilibrare la città, le sorti di chi ci abita e soprattutto appaiarci finalmente con i tempi moderni.
Se una città di quasi 40.000 abitanti non cresce e non si migliora la colpa non è dei cittadini, ma della politica, di chi manovra ed ha manovrato i pupi per anni. Se una città è vittima ed ostaggio dei propri politici, vuol dire che la città non ha speranze. Ma non bisogna perdere la speranza, perché anche se oggi qualcuno non è riuscito a bonificare una discarica e quindi a rendere l’aria respirabile ed il sito non inquinato, prima o poi ci sarà qualcuno che ci riuscirà. E’ solo questione di tempo!
Sono certo che la mia voce rimarrà presente e per l’ eticità e per la libertà nella vita politica: una voce contro chi inquina da anni costantemente la nostra città.
A tutti gli uomini liberi e forti, a tutte le associazioni, a tutta la società civile, che si sono spesi affinché Adrano voltasse pagina e che in questa grave situazione ed in questo scenario da inferno dantesco sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della libertà, senza pregiudizi né preconcetti, faccio appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà, ma soprattutto non perdano la speranza nel poter avere una città migliore, diversa, con un po’ più di legalità e senso del rispetto.
Adrano non può rimanere una discarica, va bonificata, ripulita da chi la inquina ed opprime, Adrano deve essere una città libera non schiava dei padrini politici o dei potenti, Adrano deve essere una città vera e produttiva, non succube delle promesse e dei ricatti dei politici o dei potenti, ma soprattutto, Adrano deve essere una città dove l’infingimento non deve più esistere. Bisogna cambiare marcia, avere un nuovo stile ed una nuova mentalità. Bisogna eliminare il doppio concetto che si ha sulla libertà, perché fra coloro che amano la libertà per convinzione e coloro che amano la libertà a parole vi è una grande divergenza. Non si può permettere a nessuno di essere continuo ostaggio della politica, non si può permettere a nessuno di imbrigliare il nostro quieto vivere e soffocare le nostre speranze.
La libertà è come l’aria: si vive nell’aria; se l’aria è viziata, si soffre; se l’aria è insufficiente, si soffoca; se l’aria manca si muore.
Il carattere sacro della vita è ciò che impedisce ad ogni soggetto di uccidere qualsiasi forma di vita.
Pippo Palazzotto
consigliere comunale Adrano
“Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte!” Parole forti, emblematiche quelle utilizzate da Giovanni Paolo II nel suo anatema contro la mafia nel cuore della Sicilia, ad Agrigento, tra le bellezze naturali della Valle dei Templi, il 9 maggio 1993. Quel grido venne fuori dopo un incontro tra Wojtyla e gli anziani genitori del giudice Rosario Livatino, barbaramente ucciso, in un agguato mafioso, la mattina del 21 settembre ’90 sul viadotto Gasena, lungo la SS 640 Agrigento-Caltanissetta mentre – senza scorta e con la sua Ford Fiesta amaranto – si recava in Tribunale. Grazie al supertestimone Pietro Ivano Nava, sono stati individuati i componenti del commando omicida e i mandanti che sono stati tutti condannati.
Ogni tanto una bella storia, di quelle a lieto fine. Vi chiederete come sia possibile in questa Italia, in questa Sicilia, in questa Adrano. Eppure è così. Seguite i fatti veramente incredibili! Da parecchi mesi gli abitanti di via Papa Luciani in Adrano lamentavano la presenza troppo ravvicinata di cassonetti della spazzatura, con relativo fetore e qualche randagio di troppo. La richiesta di spostarli giunge addirittura al Commissario liquidatore dell’ATO 3. Una” pattuglia” viene prontamente formata. Assessore, Liquidatore, Abitanti di buona volontà con televisione al seguito si presentano all’appello in via Papa Luciani. Si fà una ricognizione dei luoghi, si decide che, vista la situazione, i cassonetti non ci saranno più. Gli abitanti contenti, per la soluzione adottata, tornano a casa felici. Finalmente qualcosa funziona, i cittadini interloquiscono con i responsabili della città e da loro vengono ascoltati. E poi dicono che bisognano azioni di forza per farsi ascoltare. Assolutamente. Gli abitanti del quartiere ci tengono a ringraziare l’Ato 3, che, se è vero che ci fa pagare bollette esose è anche vero che è pronto ad andare incontro agli utenti. E poi il ringraziamento va a tutti, all’Assessore, al Sindaco. I cassonetti non si vedono più, finalmente, sommersi da montagne di spazzatura.
Grazie.