Il sistema di potere, i corpi estranei e la battaglia delle idee

La retorica dell’impegno per il bene comune non inganna più. La politica ha perso la capacità di far sognare e di far emergere le passioni.
E’ ormai convinzione di tutti che le motivazioni che spingono i politici sono il desiderio di conquistare una posizione migliore per se stessi.
Se a questo si aggiunge l’improvvisazione e l’impreparazione, il quadro è completo.
Pessimismo, esasperazione, collera sono ormai le parole d’ordine.
Per tutto questo, Symmachia ha deciso di esserci, di scendere in campo affinché si potesse arginare il declino di Adrano.
Il risultato elettorale – per alcuni lusinghiero – ha messo Symmachia e Azione civica in una condizione di ago della bilancia.
Si scelse – si disse allora – il “male minore” (Ferrante) per arginare il ritorno di una opzione politica (Mancuso) che tanto danno ha fatto alla nostra comunità.
L’elezioni si sono concluse con una vittoria schiacciante che ha visto decisive le forze di Symmachia e Azione Civica. Ma la presenza di queste due realtà nella nuova Amministrazione ha determinato l’allarme rosso, lanciato dalla vecchia classe dirigente.
I sette Consiglieri comunali e i due Assessori vengono percepiti come un’armata “populista” pronta a far irruzione nel Palazzo.
I guastatori “Symmachi” sono lì per turbare la consociativa gestione del potere.
Una nuova figura: il Burocrate-Politico
Una lettura superficiale della situazione burocratica-amministrativa può portare a delle considerazioni sbagliate, come quella per cui vi è una netta distinzione tra politici e burocrati.
Secondo noi, invece, oggi non vi è nessuna differenza. Anzi, la commistione tra i due ruoli, un tempo distinti, è tale che ad Adrano è nata una nuova figura: il Burocrate-Politico.
E’ risaputo da tutti che alcuni politici, alcuni consiglieri comunali, i cosiddetti “assessori ombra”, stazionano negli Uffici comunali, “controllano”, in sinergia, la macchina amministrativa, “consigliano” le decisioni, “scelgono” le priorità degli interventi.
Questo “sistema” di potere capillare (oserei dire, maniacale), grazie al quale esiste un controllo puntuale degli Uffici, viene giustificato con l’alibi della presunta inefficienza degli impiegati comunali.
E’ probabile che un sistema di potere di questo tipo preveda che i burocrati non vengano selezionati e scelti sulla base della meritocrazia, ma attraverso la relazione tra gli stessi e i politici. I dirigenti così scelti “dipendono” esclusivamente dai politici.
Naturalmente una simile burocrazia, che deve tutto alla politica, non avrà mai l’interesse ad ostacolare, ma diventerà schiava, e nello stesso tempo padrona, perché queste due anime del governo della città avranno tutto l’interesse a perseguire i propri disegni.
Questo innaturale connubio ha dato vita ad una nuova oligarchia che sta uccidendo Adrano. Ora si comprende come Symmachia rappresenti un corpo estraneo per questo vecchio e arrugginito potere che deve passare alle contromisure perché:
- “Questi sono scemi”;
- “Pretendono efficienza”;
- “Pretendono velocità”;
- “Che cosa si sono messi in testa?”;
- “Girano a vuoto”.
Gli “anticorpi” contro le forze del cambiamento
Il Burocrate-Politico cerca di mettere in circolo gli anticorpi contro le forze del cambiamento, alimentando una campagna propagandistica agevolata dal controllo, quasi totale, dei mezzi di comunicazione.
L’apparato oligarchico a questo punto non ha altra scelta: rovesciare sui nuovi arrivati la responsabilità dei problemi, con delle invettive di questo tono: “non sono capaci”, “non hanno pazienza”, “non hanno cultura di governo”.
Symmachia e Azione civica sono così costrette a difendersi, con una serie di documenti, di interrogazioni in Consiglio comunale e ulteriori perplessità che verranno palesate mediante prossimi interventi per mettere in rilievo alcune drammatiche realtà:
- Enel sole;
- Piano Regolatore Generale;
- Allagamento di Contrada Naviccia;
- Commissariato di Polizia;
- Contrada Capoci;
- Mercato Ortofrutticolo.
La reazione non si fa attendere i Burocrati-Politici, minacciati dalle forze del cambiamento, indossano le vesti che gli sono proprie: l’arroganza.
Il Burocrate-Politico più in alto (il Sindaco) si reca in Tv e, con fare supponente, scarica sui dimissionari assessori ogni responsabilità, facendo trapelare la sensazione che le dimissioni sono state da lui vissute con un gran sospiro di sollievo. Adesso – spiega in parole semplici il Sindaco – ci penso io, “vediamo se la Anzalone ha dalla sua tutti i Consiglieri”.
Si da il via a contatti di tutti i tipi, telefonati, ammiccamenti, aperture, faccendieri che fanno ambasciate.
Niente. I consiglieri non cedono.
Cosa fare? A questo punto i Burocrati-Politici sono nel panico. Ma la campagna elettorale per le Europee li distoglie dal problema: devono cercare i voti per il grande burocrate politico brontese.
Catastrofe, una manciata di voti, utili, forse, ad eleggere un Consigliere comunale.
Un Sindaco, un Presidente del consiglio, otto Consiglieri comunali, quattro Assessori ufficiali, e almeno quattro ombra, associazioni, circoli, cooperative partoriscono il topolino di 600 voti circa.
Una domanda sorgono spontanea: il Sindaco e i suoi sodali hanno capito perché malgrado si detenga il potere non si raccoglie il consenso?
No, non lo hanno evidentemente capito.
Tutte le questioni poste da Symmachia vengono derubricate a irresponsabilità e sfascismo.
E’ evidente che questa classe dirigente al potere nega l’evidenza, vive in una dimensione irreale, dove la distanza tra Palazzo e gente è grandissima.
Si arriva al paradosso di pensare di essere bravi amministratori, di aver fatto miracoli, come quello di aver tinto di blu il cielo di Adrano con orribili tensostrutture per propagandate per Palazzetti dello Sport.
Questa classe dirigente tenta di rimuovere l’atmosfera che serpeggia nella città: la rabbia. La rabbia, è un sentimento pericoloso perché, da un lato, certifica il fallimento di una classe dirigente e, dall’altro, se non convogliata bene, potrebbe aprire la strada al ritorno di vecchi soggetti, ormai mandati in pensione dal voto popolare. Ma c’è chi vorrebbe calcare la paura della gente di tornare negli schemi politico-amministrativi del recente passato. Infatti, la paura del ritorno dell’ex Maresciallo viene utilizzata come arma di pressione, ma questa volta il giochetto non funzionerà.
La paura non ci impedirà di schierarci perché questo è un dovere morale, prima che politico.
Il progetto per Adrano
Symmachia parte da un programma per il governo della città. Non eravamo e non saremo un’accozzaglia di persone, semplicemente perché si proviene da lontano, con un’Associazione che si è impegnata nel territorio e per il territorio ed è riuscita a creare un progetto fatto di uomini e di idee. Costruire l’alternativa è l’obiettivo primario. Le idee si stanno facendo pian piano strada.
“La conquista del potere politico passa attraverso la presa del potere culturale delle idee”, diceva Antonio Gramsci.
Infatti, se non si è beneficiati di un consenso sui valori e di idee una forza politica può agire solo provvisoriamente.
Da ciò si deve dedurre che l’azione a breve scadenza è destinata al fallimento perché solo un’azione ideale-culturale, profonda e duratura nel tempo può dare buoni risultati.
Nell’organizzare l’opposizione al sistema, le idee devono rivestire il ruolo principale. La battaglia per le idee deve essere prioritaria.
Ma le idee e i progetti non devono restare solo intenzioni, perché questo porterebbe le idee allo stadio di buone intenzioni.
E’ un’impresa di lungo respiro alla quale pochi all’inizio avranno il coraggio di cimentarsi.
Ma se questa “attraversata nel deserto” avrà successo per pochi, alla fine anche i più timorosi e scoraggiati si convinceranno e i Burocrati-Politici avvertiranno il pericolo per la perdita della battaglia.
“Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”, dice George Orwell.
Dire che la verità è rivoluzione significa porsi come punto di riferimento, come indica la strada giusta, riprendersi la speranza per un nuovo inizio uscire dalle sabbie mobili del presente è l’idea fissa che ci farà andare avanti.
Pubblicato nell’edizione di maggio del periodico d’informazione Symmachia