Ciao Alessio, adesso ascoltiamo chi non la pensa come te

in Ludovico Vitale di

Controreplica al monologo, ormai virale, svolto in presenza del Ministro Boschi in visita a Catania da parte di uno studente catanese, Alessio Grancagnolo.

Ciao Alessio, mi vergogno di essere un tuo collega e ti spiego il perché. Non voglio assolutamente indossare i panni del cortigiano di turno, eppure il tuo intervento e la sua risonanza mediatica mi turbano un po’, dunque mi sento in dovere di intervenire e smorzare una retorica che si è fatta davvero pesante.

Ho ascoltato il tuo discorso e se negassi che certe argomentazioni sono condivisibili mi sbaglierei di brutto. Procediamo con ordine. Cominci col distinguere tra profili di metodo e profili di merito. Sui primi si rischia di parlare del sesso degli angeli.

In primo luogo perché, se è vero che vi è stato un impulso da parte del potere esecutivo è altrettanto vero che il Parlamento ha approvato (non una ma due volte) il testo di questa riforma. Perché non una critica nei confronti di Deputati e Senatori che hanno votato questo testo, posto che qualcuno li abbia costretti? Ma il vero punto non è questo. I costituenti, di cui ti riempi la bocca (alle volte a sproposito), ben conoscevano i rischi che una riforma costituzionale avrebbe potuto comportare se rimessa alla mera forza politica di maggioranza. Hanno così immaginato un sistema in cui, ove vi fosse un’ampia convergenza, espressione di più forze politiche che rappresentano una larga parte del Paese, il testo può considerarsi approvato; ove l’ampia convergenza non vi fosse (e vi fosse la maggioranza assoluta anziché quella dei due terzi) si procederebbe ad un referendum di tipo confermativo. I cittadini, cioè coloro che hanno mandato in Parlamento Deputati e Senatori, possono liberamente scegliere, senza alcun filtro di rappresentatività.

Se i parlamentari favorevoli alla riforma fossero stati davvero costretti, o fossero stati minoranza (in virtù della illegittimità del premio di maggioranza), non vedo perché temi che i rappresentati possano confermare la proposta In ogni caso, quale che sia l’esito del voto, è certamente più conforme a princìpi democratici il voto espresso da un’intera comunità piuttosto che da alcuni rappresentanti. Questo dovresti saperlo. E invece? Solo banale retorica. Quanto ai profili di merito ti riempi la bocca di parole come “deriva plebiscitaria”, “investitura” e termini che alludono a regimi totalitari. I regimi totalitari, sono il frutto di un non governo, sono il frutto della fame. Non sono il frutto di un sistema bicamerale in cui solo uno dei due collegi voterà la fiducia. Specie se il Senato rimane titolare della competenza legislativa in modo pieno, ancorché non esclusivo, su riforme e leggi costituzionali. Ciò che sparisce è dunque la cosiddetta navetta parlamentare, di cui ti lamentavi forse a tua insaputa. Infatti il Senato potrà richiedere alla Camera dei Deputati di poter modificare le leggi ordinarie, che non rimangono esclusiva né di una camera né del Presidente del Consiglio.

Il Senato, anziché essere composto da soggetti come Scilipoti, voluti pressoché da nessuno, verrà composto da soggetti che sono vera espressione della volontà popolare. Rimarrà titolare dei voti sulla nomina dei giudici costituzionali e sull’elezione del capo dello stato. Vengono inoltre introdotti limiti sui decreti legge, visto che, come tu stesso riconosci, v’è stata negli ultimi anni un effettiva ingerenza del Governo. Viene dato spazio (a proposito di democrazia plebiscitaria, di regimi e così via) al “Referendum propositivo e d’indirizzo”, che, come immagino tu sappia, non era precedentemente contemplato dalla nostra Carta.

Vedi? Mi vergogno di essere tuo collega perché ci sono tutte queste cose che non dici. O perché non le sai, e ciò toglie onore e prestigio ad un Corso di Laurea che fino ad ora mi ha fatto solo sgobbare, o perché deliberatamente le nascondi, e questo forse sarebbe più grave, perché le tue accuse sarebbero soltanto uno specchio che riflette il tuo pensiero. Non mi interessa trovare una risposta; spero che ce ne sia una terza e che me la possa offrire tu, nell’assoluta libertà di pensiero, libertà che fino ad ora non ti è stata tolta da nessuno, e che un voto invece ti darebbe.

Ludovico Vitale

IL VIDEO INTEGRALE.

L’INTERVENTO DELLO STUDENTE E LA REPLICA DEL MINISTRO