Fino a due anni fa in molti, a Biancavilla, non sapevano dell’esistenza del depuratore, l’impianto che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) purificare il flusso d’acqua delle diverse utenze. Tra gli ignari anche diversi politici, fra cui moltissimi consiglieri comunali e amministratori di oggi e del passato.
Ad accendere i riflettori sulla struttura è stata l’Associazione Symmachia avviando una vera e propria battaglia per chiedere interventi di manutenzione dell’impianto per mettere fine agli odori nauseabondi che si respiravano in tutta la zona. Odori che, in taluni periodi dell’anno, ritornano puntuali creando notevoli disagi specialmente ai tanti cittadini che lì risiedono.
Ma, soprattutto, si chiedeva di scongiurare quello che è possibile configurare come disastro ambientale ai danni del fiume Simeto. Una vera e propria vergogna che fu sbattuta nelle pagine dei giornali e che finì sui banchi della Commissione Ambiente dell’Unione Europea che, da qualche anno, tiene sott’occhio i Comuni del catanese. Per questi Comuni (tra cui Adrano, Bronte, Biancavilla, Paternò) sono state annunciate salate sanzioni se non verranno rispettati i dati previsti dalle normative per la depurazione dell’acqua.
Insomma, mentre le Autorità locali, nel corso degli anni, guardavano e pensavano ad altro, l’Europa ci teneva sotto tiro.
A distanza di due anni la situazione rimane ancora in stand-by con una serie di interventi di manutenzione messi in opera dal Comune. Interventi che non bastano. Per mettere definitivamente la parola fine alla vicenda bisogna predisporre atti a cominciare dalla progettazione di un nuovo impianto. Oppure bisognerà pensare ad un ampliamento della struttura. Ciò potrebbe diventare realtà attraverso quelle risorse che altri Enti, a cominciare dalla Regione per arrivare all’Unione Europea, dovranno necessariamente sborsare. Insomma, occorre uno scatto di coraggio se concretamente si vuole risolvere il problema, non a parole ma con fatti ben precisi.
Occorre ascoltare le rimostranze dei cittadini biancavillesi che, lo scorso anno, hanno raccolto centinaia di firme attraverso una petizione spontanea.
In questi mesi Symmachia ha continuato a monitorare il depuratore, insieme a quello di Adrano. In più occasioni è stato chiesto alla politica adranita, rappresentata dagli eletti dal popolo, i Consiglieri comunali, di discutere e confrontarsi, anche con le associazioni ambientaliste, per trovare una soluzione. Nessuna risposta. La stessa osservazione l’Associazione Symmachia l’ha posta nei giorni scorsi al Comune di Biancavilla, protocollando la richiesta di un Consiglio comunale straordinario e aperto per discutere del problema e per tentare di fare ciascuno la propria parte. La richiesta è stata firmata dal presidente Angela Anzalone e indirizzata al presidente del Consiglio comunale Nicola Tomasello e ai Consiglieri comunali, confidando che non rimanga carta morta.
Leggi la lettera presentata al Comune di Biancavilla