L’emergenza educativa dei giovani e il “nonnino” di Adrano Vincenzo Bulla

in Adrano/News di

Brillante operazione della Polizia. Ma resta l’emergenza educativa per i più giovani

 

Il 31 dicembre è solitamente il giorno dei bilanci: si tirano le somme dell’anno che volge al termine. E come ogni anno, ciascuno ricorderà il 2013 per una serie di fatti pubblici e privati, belli e brutti, che hanno caratterizzato la quotidianità.

Di certo, l’evento che ha scosso la comunità di Adrano e ha toccato il cuore di tutti è l’aggressione all’anziano Vincenzo Bulla, 80 anni, che, nottetempo, fra il 10 e l’11 dicembre scorso, è stato aggredito in casa sua, in via Cipitì, e lasciato riverso a terra con il cranio spaccato a martellate. Per giorni si è temuto il peggio, adesso le condizioni sembrano leggermente migliorate per colui che è divenuto il “nonnino” di tutti.

Un gesto di inaudita violenza che deve spingere tutti ad una seria riflessione.

Non a caso nella prima edizione del 2014 del nostro giornale “Symmachia” (in edicola nei prossimi giorni) abbiamo voluto dedicare un “focus” proprio sull’emergenza educativa e civica, in particolar modo delle giovani generazioni, curato da Agnese Alberio e da Agata Foco.

Infatti, sarebbero tre i giovani autori dell’efferato e crudele gesto. Poco più di vent’anni ciascuno, gli arrestati non si sarebbero fatti scrupoli nel torturare e picchiare, quasi a morte, un vecchietto per una manciata di euro.

In pochissimi giorni, gli agenti del Commissariato di Polizia di Adrano, con una brillante operazione, hanno individuato i presunti aggressori, li hanno bloccati, affidandoli alla giustizia. A coordinare sapientemente il blitz dei poliziotti è stato il dirigente del locale Commissariato, la dottoressa Graziella Ligregni che ha parlato alla Stampa anche di una “scarsa collaborazione da parte dei residenti della zona”. Insomma, nel 2013 quel triste motto “non vedo, non parlo e non sento” sembra essere ancora attuale, fortunatamente non per tutti.

Non bisogna attendere il ripetersi di un evento simile per correre ai ripari. Ciascuno è chiamato alle proprie responsabilità affinché si possa recepire – come scrive nel “focus” di “Symmachia” la nostra redattrice Alberio – quel “Save Our Souls, la sigla usata nel codice Morse come richiesta di soccorso dalle navi, che potrebbe essere ripresa, oggi, per descrivere la situazione delle giovani generazioni presenti nel territorio adranita”.

Non dimentichiamo che un altro episodio finito nel sangue si è già verificato, nel giorno “sacro” agli adraniti, quello di san Nicolò Politi, quando per motivi non ancora chiari giovanissimi, armati di coltello nel giorno di festa, hanno messo fine alla vita di un loro coetaneo, Rosario Ranno. E bisogna stare attenti perché, come ci invita a riflettere la nostra redattrice Foco, “Rosario Ranno potevo essere io, potevi essere tu: Rosario Ranno potevamo essere tutti”.

Insomma, la crisi di valori e le difficoltà educative rappresentano un problema comune che tocca le vite di ciascuno di noi e spetta a tutti occuparsene.