Non esistono eroi, esistono solo uomini. Non esistono regole, ma scelte. Difendi il tuo futuro

in Antonio Cacioppo di

Una generazione senza ideali e senza passione politica, in un contesto sociale in disfacimento e deprivato culturalmente.  Una generazione provata da una crisi economica di portata storica. Una generazione i cui componenti non lavorano e quando ci riescono si tratta di lavoro precario, dove lo sfruttamento bestiale è la regola. Ma il dramma per i giovani non è tanto e solo lo sfruttamento economico ma l’essere costretti a prostituirsi al potente per poter sopravvivere e sopportare la più oscena delle ingiustizie che si nasconde dietro l’infame ideologia inventata per emarginare ancora di più i giovani: il “Giovanilismo”.

I giovani vengono elogiati, branditi, coccolati, alcune volte amorevolmente rimproverati (bamboccioni) da certi padri che hanno escogitato questa ideologia. E sono proprio gli adulti che tengono ai margini i giovani, trasmettendo loro concetti lontani dalla politica nel significato più nobile del termine.

Gli adulti hanno trasformato i giovani in vecchi, incapaci di progettare, di sognare, di abbandonarsi alla sublimazione delle utopie.

Hanno trasformato i giovani in tanti piccoli ragionieri che pensano soltanto sulla base del concetto dare-avere.

E i giovani si sono arresi, per lungo tempo, e si sono fatti annientare da un’altra ideologia dominante, forse più pericolosa della precedente perché più subdola perché capace di ammaliarli, stregarli, conquistarli: l’ideologia della “Forma-Merce”.

Una volta si sognava la rivoluzione, un mondo migliore,nuove forme di giustizia sociale, più ampi spazi di libertà, oggi si sogna lo smartphone. Tutti si convertono all’unica religione rimasta quella del Mercato, incoronato dal liberismo capitalista, a nuovo dio che ha eretto le nuove cattedrali nei centri commerciali. Le vecchie teologie vengono sostituite da una nuova teologia: l’Economia.

Ma il dramma di una condizione simile si trasforma in tragedia per il fatto che i giovani, oggi, vivono questa situazione in forma ambivalente.

Da una parte la progressiva “precarizzazione” della loro vita e del loro futuro, la spoliazione di ogni loro diritto e dall’altra parte un male ancora, se possibile, più insidioso, l’incapacità di porre in essere forme di Rivolta al sistema.

Il mercato continua a massacrarli, la macelleria sociale è palese e in loro non si nota nessuna forma di reazione, quasi che si trattasse di una forma gigantesca di Sindrome di Stoccolma (“Gli uomini lottano per la loro schiavitù come se si trattasse della loro libertà”. Spinoza).

Delusi, arrabbiati, indifferenti o semplicemente disincantati e incapaci di ribellarsi, i giovani se la prendono con la politica.

Questo è un grave errore di prospettiva perché pensano che la politica sia quella  che certi loro papà hanno insegnato loro: Clientelismo – Vendersi -Tradire. Spesso, non sanno, forse, che c’è una politica buona, alta, nobile che pone le sue basi su fondamenti e valori spirituali.  Ma, per fortuna, non tutti i giovani la pensano alla stessa maniera.

Da qualche tempo a questa parte si incomincia a notare un cambiamento, lo si nota bene facendo certi lavori come l’insegnante: i ragazzi cominciano a partecipare, non si rifugiano più nel disimpegno. Chiedono, parlano esprimono opinioni, vibrano di fronte a certi concetti. Se chiedi loro  un progetto sulla legalità si entusiasmano, si commuovono.

Si mobilitano con entusiasmo, sciamano per gli svincoli della 284, esibiscono cartelli, parlano con la gente, raccolgono firme. Si entusiasmano per la vittoria di contrada Capici che qualche “furbetto del quartierino” voleva scippare, li vedi dialogare con gli abitanti del quartiere ,gli vedi brillare gli occhi e sogni che, finalmente, una nuova generazione stia prendendo forma.

Ma per capire la portata di questa inversione di tendenza bisogna guardare il luogo del nuovo dibattito politico. La morte delle ideologie novecentesche e la conseguente crisi della forma-partito ha liberato nuove forme della politica che si concretizza in una nuova forma-partito: la Rete e le Associazioni.

Nella rete e nelle associazioni si vede il nuovo interesse giovanile per la politica, l’attenzione per il territorio, il bisogno di occuparsi dei quartieri degradati.

Internet offre formidabili opportunità di conoscenza al servizio di una nuova politica, oltre alle opportunità organizzative per giovani che si pongono nella prospettiva della polis. E’ questa la strada giusta,bisogna proporre nuovi modelli.

La società mercantilistica sarà sconfitta da coloro i quali veicoleranno certe idee e valori nella rete.

Reagire. Protestare ora. Prima che sia troppo tardi.

– Contestare per impaurire i tiranni;

– Contestare per scuotere gli indifferenti;

– Contestare per destare i paurosi;

– Contestare gli utili idioti, servi sciocchi dei potenti.

Una protesta contro una società cloroformizzata dal consumismo.

Una protesta contro questo modello di sviluppo terribile.

Una protesta liberatoria che dia speranza per il futuro.

“La mia è una visione apocalittica. Ma se accanto ad essa e all’angoscia che la produce,non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo,il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo,semplicemente non sarei qui,tra voi,a parlare.” Pier Paolo Pasolini