di Roberto Puglisi
Vi proponiamo, a seguire, uno spassoso articolo del giornalista Roberto Puglisi, pubblicato su LiveSicilia.it, per sciogliere ogni dubbio su come trascorre le sue giornate Angelino Alfano.
Ore 6.31. Scendere dal letto. Toccare il pavimento col piede destro, poi toccarlo col sinistro. Ripetere l’operazione all’inverso.
Ore 6.35. Caffè amaro.
Ore 6.37. Caffè zuccheratissimo (per non deludere nessuno).
Ore 7. Scherzo telefonico a Musumeci.
Ore 7.45. Telefonata con Delrio: “Caro Graziano, sono disponibile a trovare un accordo. Vediamoci”.
Ore 7.53. Telefonata con Schifani: “Caro Renato, sono disponibile a trovare un accordo. Vediamoci”.
Ps. Appuntarsi il testo col nome giusto per non sbagliare. L’altra volta ho chiamato Schifani ‘Graziano’. E lui si è incazzato. Mi sono dovuto giustificare: “Pensavo all’attaccante”.
Ore 8.22. Telefonare a Salvini per farsi spiegare cos’è una Ong, imitando la voce di Giorgia Meloni.
Ore 8.23. Quando Salvini dice: “Uè, Alfano!”, riattaccare precipitosamente.
Ore 9.12. Verificare la manutenzione di ‘Angelina’, la poltroncina portatile in pelle di democristiano che porto sempre con me.
Ore 10.10. Prendere un caffè con Davide Faraone.
Ore 10.11. Allontanarsi con una scusa per verificare se il mio sosia, Pinuccio Vadalà, sta prendendo un caffè con Miccichè.
Ore 11.30. Scherzo telefonico a Musumeci.
Ore 12. Rilasciare una dichiarazione al giornale radio: “Siamo corteggiatissimi, tutti ci cercano perché vogliono vincere”.
Ps. Sforzarsi di non sghignazzare.
Ore 12.20. Ricordare di assumere un ufficio di stampa per i giornali di destra e un ufficio stampa per i giornali di sinistra.
Ore 12.47. Telefonare a Rosario Crocetta per contrattare sedici gabinettisti, quattro posti auto a Palazzo d’Orleans e un biglietto scontato del traghetto per Filicudi.
Ore 12.52. Inviare alle agenzie un comunicato contro il governo Crocetta, denunciando l’urgenza della questione morale in Sicilia.
Ore 13.01. Mandare una cartolina a mio fratello Alessandro alle Poste. Lui ama comunicare così.
Ore 13.02. Chiedergli, via cartolina, se è disponibile, nei prossimi giorni, ad accompagnarmi alla sede del Pd, così mi aiuta a trattare, visto che lui di questione morale sa tutto e a sinistra ne vanno pazzi. Magari lascia pure un curriculum. Non si sa mai.
Ps. Nella sede del Pd, ricordarsi di non domandare: “Ma è il nonno di Renzi?”, guardando la grande foto nella stanza del segretario. Ogni volta rispondono: “Quello è Berlinguer!”.
Ore 13.21. Pausa pranzo e pennichella. Fare un sonnellino di destra e uno di sinistra.
Ore 15.14. Risveglio. No, non sono Marco Minniti. Sono Angelino Alfano. Prendere nota e riaversi dallo spavento. Ci vorrà un po’ di tempo.
Ore 17.42. Scherzo telefonico a Musumeci.
Ore 18. Appuntamento col centrosinistra. Ricordarsi di tirare fuori dal bagagliaio la poltroncina ‘Angelina’, per aprirla. Appuntarsi la fase: “Prima di tutto io ho bisogno della poltrona”. Così capiscono subito.
Ore 19. Ripetere la stessa operazione col centrodestra. Portare con me Simona Vicari e Giuseppe Castiglione, sanno tutto di questione morale e lì ne vanno pazzi. Magari lascio pure un curriculum. Non si sa mai.
Ore 20.12. Rincasare, salendo le scale, per mantenere la forma. Prima il piede destro, poi il piede sinistro. Riscendere e ricominciare tutto daccapo, in senso inverso.
Ore 20.16. Dare una lucidatina al pendolo di casa. Gli devo molto, perché da lui ho imparato a stare al mondo. Oscillando.
Ore 20.45. Filmone in tv sulla guerra di Troia. In fondo gli achei avevano ragione a incazzarsi, ma non è che i troiani avevano torto.
Ore 22. Ricordarsi di mandare qualcuno a prendere Pinuccio Vadalà che sta ancora trattando con Miccichè.
Ore 22.30. Prima di andare a nanna, annotare la frase del giorno: “Tutte le decisioni definitive sono prese in uno stato d’animo che non è destinato a durare”.
Ps. Però, mica male questo Proust, ricordo che era un grande pilota. Non immaginavo sapesse anche scrivere.
Caro Angelino, pure in questo caso ecco un falso giocoso, uno scherzo come per Saro Crocetta. Non avertene troppo a male: il sorriso è il modo in cui sarai ricordato, anche se non sappiamo che sorriso sarà. Non serve aggiungere altro, se non una breve chiosa, che tu l’abbia o non l’abbia, è proprio vero: il pendolo ti ha insegnato tutto.