E’ un infinito “anno zero”, quello che la Sicilia vive sul fronte dei rifiuti. Non si riesce (o forse non si vuole?) a sbrogliare la matassa su un problema centrale per decine di Comuni costretti a investire più sulla monnezza che su opere pubbliche e servizi alla gente. Una drammatica realtà per quei siciliani onesti e rispettosi dell’ambiente che non riescono a pagare bollette alle stelle, spesso illegittime, per coprire i “buchi” del passato. Tutto ciò, alla faccia delle pseudo “rivoluzioni”, dei proclami e dell’antimafia urlata e non praticata.
Adesso, la “svolta” sarebbe rappresentata dalla realizzazione di due mega-inceneritori, in siti che sarebbero ancora da individuare. E pensare che il Governo Crocetta aveva pensato di realizzarne ben sei, però – tengono a sottolineare da Palermo – più piccoli e in territori non distanti dai centri di raccolta per “abbattere i ‘viaggi’ dei rifiuti sui camion”, sottolinea l’assessore Vania Contraffatto.
A distanza di pochi anni, si torna a parlare dei contestati termovalorizzatori, sulla stessa linea politica di Cuffaro prima e di Lombardo dopo. Quei termovalorizzatori su cui ha pesato il pesante sospetto dell’interesse della mafia.
Un ritorno al passato, quando anche il nostro territorio venne minacciato dalla costruzione di un impianto in contrada Cannizzola, a Paternò, nel bel mezzo della Valle del Simeto.
Ma l’indiscrezione degli inceneritori non sarebbe l’unica ad essere trapelata da Roma dove, oggi, si è svolta la Conferenza Stato-Regioni in cui, per l’ultima volta, sono state esaminate le proposte delle varie Regioni. Proprio per rimanere in tema di “proposte” c’è da raccontare la strabiliante idea del Governo Crocetta di inserire, già nella prossima finanziaria, una nuova “eco-tassa” che andrà a colpire quei Comuni sventurati che non riusciranno a raggiungere alcuni significativi livelli di raccolta differenziata.
C’è da chiedersi: come può una Regione scaricare le proprie responsabilità sui Comuni e, quindi, sui cittadini? Una Regione che è stata inadempiente in materia di discariche e più in generale di sistema di gestione dei rifiuti. Perché non vengono liberalizzate le discariche? Perchè non si mette in atto una politica seria per consentire agli Enti locali, davvero virtuosi, di poter realizzare una reale raccolta differenziata?
Per ottenere risposta a queste domane, bisognerà attendere l’arrivo di un funzionario romano che, con ogni probabilità, verrà inviato dal Governo Renzi in Sicilia per tentare di vederci chiaro su un settore, come quello dei rifiuti, pronto ad esplodere in qualsiasi momento. Non si tratta di un commissariamento di natura politica, in termini di scelte e strategie, ma è un commissariamento sostanziale. Del resto, una bozza di Piano Rifiuti è approdata in Giunta Regionale soltanto ieri sera e già Roma pensa a bocciarlo perché verrebbe ritenuto non adeguato.
Con buona pace della “rivoluzione”.