di Andrea Mammoliti
Incosciènte: chi mostra di non valutare il pericolo cui espone altri o sé stesso agendo inconsideratamente, o la gravità del male che egli provoca per leggerezza e stoltezza più che per deliberato proposito. [fonte: Vocabolario Treccani] Oserei definire così, seppur nei sentimenti del lettore possa manifestarsi disdegno, chiunque tenti di opporsi al volere delle organizzazioni mafiose. Con l’ausilio del sopracitato aggettivo, il tentativo sarà quello di stimolare, attraverso una sottile ironia ed un forte rammarico, i motivi per cui chi si ribella al “sistema” mafioso – definirlo tale è già esagerato, dato che la mafia, quella vera, è ben altro, è quella che dal lontano ’45 fa accordi con lo stato, il NOSTRO stato, sotto i nostri occhi- costituito da una sparuta ed esigua minoranza di ominicchi che continuano a scocciare il quieto vivere degli onesti cittadini, sia da considerare incosciènte: 1- “mostra di non valutare il pericolo”: se dopo una serie di ‘amichevoli telefonate’ e di ‘ultimatum pacifici’, il soggetto definito incosciènte continua ad intralciare il “sistema” ed evita di mostrarsi consenziente alle gentili richieste, chiaramente sorge spontaneo, agli occhi dello spettatore, il giudizio dell’incapacità dell’individuo di riconoscere ciò che è pericoloso da ciò che non lo è. 2- “espone gli altri o sé al pericolo agendo inconsideratamente”: ebbene, se dopo aver rifiutato in maniera scortese di collaborare, il soggetto fa pure accordi con gli “sbirri” al fine di poter rifiutare definitivamente le gentili richieste, allora proprio non ci sta con la testa. E su questo non ci piove! 3- “non valuta la gravità del male che egli provoca per stoltezza”: questo pover uomo riesce pure a mandare in galera quei quattro la, è davvero impazzito. Segnato a vita. Non solo lui, ma parenti di parenti e amici di amici. Punto. Caput. Addio vita, tutto questo per aver rifiutato una cortese ed esigua richiesta di denaro da parte di pochi ominicchi. Follia pura! 4- “non valuta la gravità del male che egli provoca per stoltezza, più che per deliberato proposito”: e certo, di deliberato proposito ha ben poco, tanto che poi uno di questi lo hanno pure liberato ed ancora circola tranquillo per le vie del paese e probabilmente sarà pure andato a citofonare al nostro folle protagonista e chiedergli come sta. La novità è che questo ragazzo ad oggi vive costantemente, ogni impercettibile istante della sua vita, con la scorta. Una sorta di angeli custodi. A tempo però. Ebbene si, la scorta va rinnovata e se la situazione “si è tranquillizzata” questa può essere rimossa. Affidata dai piani alti, rimossa dai piani alti (UCIS Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale). Ingabbiato da una sua stessa decisione. Oh, ma fortunatamente non sono tutti come lui: non vedo e non sento, figuriamoci se parlo! Tanti continuano a collaborare con questo sistema mafioso. Certo devono pagare, però sono liberi e hanno la loro vita! Intouchables. Intoccabili. E chi, diciamocelo chiaramente, non vorrebbe vivere “liberamente” piuttosto che remare contro il pizzo mafioso e incatenarsi per sempre?!