Ieri, 25 aprile 2016, si è suicidata la poetessa gelese Luigia Ferro di venticinque anni. E’ stata trovata morta, per voluta impiccagione, in una villetta zona balneare che confina con Butera, a Desusino. Il 19 giugno avrebbe compiuto 26 anni. L’artista era una studentessa universitaria, appassionata di letteratura, filosofia, astrologia e storia dell’esoterismo. Domani si svolgeranno i funerali presso la chiesa del Carmelo, a Gela, ore 15:00. Non ci sono altre notizie. Ne diamo il doloroso annuncio, gli amici poeti, che la ricorderanno sempre per la sua innata intelligenza, eleganza, bellezza e luminosità. La sua anima vivrà in eterno in ogni suo verso ed in qualsiasi angolo del nostro sognare. Condividiamo, in sua memoria, una delle sue più belle poesie:
QUADRATO NUMERO 38
Con il guanto liscio e inossidabile
della mano tua forte e materna
ti ho visto crearmi.
Di parole in preghiera
la favola serale dei baci
mi hai lasciato fame del tuo seno.
Nel corpo mio: ormai di donna
fetale al fianco tuo
cullato dagli Ave, trovo la pace.
Gli occhi ridenti, luminati di sacro dolore
m’accendano, al pensarli,
di orgoglio adorante.
Poco importa se il tuo tramonto
non lo misuro in passi,
la mente inganna: già mi manchi.
La grazia dell’omonima
stendardo al mio incedere
non sono degna ma benedetta.
Luigia Ferro
Gisella Torrisi