Adrano scopre di avere un Assessore all’Ambiente. Non si direbbe, visti i cumuli di spazzatura presenti, dal centro alle periferie, in tantissimi quartieri della città.
Eppure, la Tv dice che anche Adrano ha il suo Assessore all’Ambiente. Lo si apprende da una nota inviata alla stampa per replicare all’iniziativa dell’Associazione Culturale Symmachia che ha denunciato lo stato di degrado e di assoluto abbandono di contrada Capici alla Procura della Repubblica di Catania, alle Forze dell’Ordine, all’Europa.
Una scelta dolorosa, ma necessaria affinché possano essere accertate eventuali responsabilità e fare definitivamente chiarezza. Ciò dovrebbe essere apprezzato e auspicato da un Amministratore pubblico, da un Assessore all’Ambiente. Invece, viene criminalizzato chi si fa avanti, viene puntato il dito contro la voce fuori dal coro: una volta è il cittadino scomodo che “non paga le bollette” o che “ha la tessera di partito”, un’altra è l’emittente televisiva che fa il proprio lavoro. Quando non si sa più contro chi sparare si va a caccia di un nuovo nemico.
Una volta è l’amministratore precedente, di cui, possibilmente, si è condiviso la linea politica, amministrando insieme, stando fianco a fianco, firmando e approvando atti di cui, tutt’oggi, se ne piangono le conseguenze. E, poi, c’è chi ha la colpa di essersi illuso di poter avviare un momento di pacificazione fra le forze politiche, scegliendo, al ballottaggio, ciò che si reputava la via meno dolorosa per la città. Lo stesso illuso che, però, ha avuto la forza di reagire, di rifiutare qualsiasi accordo spartitorio e di lasciare le sedie, con il gesto forte delle dimissioni.
Quelle dimissioni che, oggi, dovrebbe dare l’assessore all’Ambiente Chiara Longo visto che non è riuscita ad incidere in alcun modo a migliorare le condizioni ambientali della città.
La spazzatura abbonda, altro che rifiuti zero, i topi scorazzano indisturbati, le zone protette del Parco dell’Etna, in territorio di Adrano, sono invase da rifiuti di qualsiasi genere. Le dimissioni, come opportunità di differenziazione, in una città dove non si riesce a differenziare. Sì, le dimissioni, sarebbero un gran bel gesto di dignità politica.