Meno di un anno fa abbiamo scelto, democraticamente, i nostri “eurodeputati”. Oggi, sulla base di dati resi pubblici, facciamo un resoconto dei deputati che abbiamo eletto in Sicilia.
9500 elettori ad Adrano, 7500 elettori a Biancavilla, oltre che il resto degli elettori siciliani hanno scelto Caterina Chinnici, Salvatore Cicu, Ignazio Corrao, Michela Giuffrida, Giovanni La Via e Salvo Pogliese.
Costoro presentano un duplice requisito: sono stati eletti nella circoscrizione isole e, in quanto siciliani di nascita, fanno politica in Sicilia (motivo per cui escludiamo coloro eletti nella circoscrizione isole ma appartenenti, politicamente, alla Sardegna).
Li abbiamo messi in ordine meramente alfabetico onde evitare equivoci, accuse di imparzialità e quant’altro.
Come ho già detto si tratta di un’analisi sull’operato, sul lavoro svolto, chiamatelo un po’ come volete. Utilizzeremo dati pubblici consultabili, quindi, da chiunque.
Per quanto riguarda la partecipazione alle votazioni ufficiali d’assemblea (e non dunque di commissione) la media è generalmente alta. Andiamo dal 92% di La Via (NCD) al 99% della Chinnici (PD).
Se invece analizziamo il lavoro nelle commissioni la situazione muta eccome.
I più presenti in aula sono Cicu (Forza Italia), La Via, Giuffrida (PD) e Chinnici risultando, complessivamente, tra i primi 100 parlamentari più presenti. Nella media Corrao (M5S), quasi totalmente assente Pogliese (Forza Italia).
Il lavoro in commissione, come tutti sanno, non consta però solo di presenze. Gli atti che (quantitativamente) possono testimoniare un certo impegno e che dunque portiamo alla vostra attenzione saranno domande, mozioni ed opinioni.
In tal senso tra i parlamentari più attivi, non soltanto italiani, vi è Ignazio Corrao. Constatiamo un elevato ammontare di interventi anche per il professor La Via.
Una media decisamente bassa per quanto riguarda la Chinnici, la Giuffrida e Cicu.
Salvo Pogliese si rivelerebbe, invece, tra i “peggiori” europarlamentari. Pogliese risulta infatti tra gli ultimi posti per quanto riguarda le mozioni presentate. Non va troppo meglio su domande ed opinioni.
Da un analisi generale possiamo comunque desumere che, visto l’alto numero di presenze in votazione, questi signori che abbiamo eletto, chi più chi meno, vota esclusivamente su indicazione del gruppo parlamentare di appartenenza, senza dare troppa importanza alle voci di coloro che hanno contribuito alla loro elezione (gli elettori).
Questo dato, quello del voto pressoché inconsapevole, va accompagnato da un altro dato: quello del loro stipendio. Questo non lo faccio con la solita retorica di chi lamenta un alto stipendio del politico, ma con l’intenzione di aprire una riflessione. Nel mercato del lavoro di oggi una cosa è certa: più ore lavori più guadagni. Meno lavori e meno guadagni. Dovrebbe essere così, ed in realtà non lo è. E questi deputati sono la palese dimostrazione.
Ad uno stipendio base, di 7655€ per mensilità lavorativa deve aggiungersi un’indennità per ogni giorno di presenza (per votazione, lavoro in commissione e quant’altro) di 304€. Altri 4299€ al mese vanno loro di diritto purché vengano utilizzati per attività concernenti l’esercizio del loro mandato (trasmissione atti a Parlamento nazionale, acquisto computer, invio posta e così via). E ancora 4200 € al mese vincolati alle spese di viaggi entro i confini comunitari (aerei, taxi, treni).
I giorni di ferie non determinano in alcun modo diminuzione dello stipendio. Infine, oltre a poter utilizzare le autovetture ufficiali del Parlamento quando si trovano a Strasburgo e Bruxelles, i deputati hanno a disposizione anche un centro fitness con piscina, sale per massaggi, allenamento, squash, fisioterapia, solarium, saune, centro estetico aperto dal lunedì mattina fino al venerdì con corsi di yoga, body sculpt, kick boxing e zumba.
Non amo la retorica ma la situazione è sotto gli occhi di tutti. Lascio quindi liberi di commentare tutti i lettori.
Con la speranza che i nostri delegati primeggino nelle classifiche di produttività e sappiano portare all’attenzione di un organo troppo importante nelle dinamiche odierne (il Parlamento Europeo) tutte le problematiche che questa terra si porta addosso, problematiche sulle quali hanno condotto e vinto la loro campagna elettorale.