Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre chi più, chi meno, abbiamo tutti sperimentato, sulla nostra pelle, la paura più profonda. Sono stati attimi di terrore che, difficilmente, riusciremo a dimenticare.
Per fortuna, è andata così, senza danni alle persone: le conseguenze potevano essere più devastanti, rispetto ai pur gravi crolli di calcinacci, intonaci e lesioni in case, chiese e scuole.
Certo, fa davvero male sapere che il simbolo per eccellenza di Biancavilla, la nostra Basilica Collegiata, sia inagibile (almeno provvisoriamente), come pure almeno due scuole elementari che rischiano la chiusura al pubblico.
I tecnici e le autorità locali stanno svolgendo, ormai da lunghe ore, un delicato e importante lavoro: confidiamo anche in loro.
Il Comune di Biancavilla ha istituito un numero telefonico per segnalazioni di danni: 095.7711322: in poco tempo, sono oltre 300 le richieste dei cittadini per verifiche e controlli di edifici privati.
C’è da dire che lo sciame sismico ha prodotto tra il 5 e il 6 ottobre 50 scosse accertate, con intensità decisamente più lieve, con una magnitudo compresa tra 1.2 e 1.8, tutte localizzate tra Adrano, S. M. di Licodia e Biancavilla.
Alle prime luci dell’alba di domenica 7 ottobre altre due scosse registrate a Ragalna e a Biancavilla, quest’ultima di magnuto 2.3. Ed è stato accertato che proprio Biancavilla è stato l’epicentro della spaventosa scossa delle 2.33 di magnitudo 4.6 e della successiva di assestamento di magnitudo 2.5.
È chiaro che non scopriamo oggi l’alto rischio sismico del nostro territorio: per questo, occorre un investimento vero e proprio in prevenzione e in piani di evacuazione comprensibili ai cittadini: meglio un euro in più in sicurezza che in frivolezze. È un dovere morale e bisognerà metterci mano da subito.
Occhio a chi vuole speculare sul terremoto: pare che ci siano in circolazione alcuni uomini senza scrupoli che dicono di appartenere alla Croce Rossa per chiedere soldi e firme: non c’è nulla di vero, la Croce Rossa parla di sciacalli.
Questo è il momento dell’unità, bisogna stare tutti dalla stessa parte per non lasciarsi travolgere dalla paura: per questo, l’appuntamento di ieri sera allo Stadio comunale di Biancavilla ha visto una sorprendente partecipazione, un popolo che, probabilmente, ha riscoperto la bellezza di sentirsi una comunità. In centinaia si sono stretti ai Santi Patroni, eccezionalmente esposti alla venerazione dei fedeli, al campo sportivo, nel giorno che avrebbe dovuto segnare la conclusione dei festeggiamenti in onore della Madonna dell’Elemosina e dei santi martiri Placido e Zenone. Adesso, c’è una grande voglia di tornare alla normalità, ma bisognerà fare i conti con i tanti danni provocati dal sisma.
Ad Adrano le scuole rimarranno aperte, come in realtà lo sono state – in modo inspiegabile – pure sabato scorso, a poche ore dallo spaventoso terremoto: ovviamente, in quel caso, le famiglie non hanno mandato i figli a scuola.
A Biancavilla, invece, dove i danni son ben più evidenti, buona parte delle scuole rimarranno chiuse: saranno aperte soltanto l’Istituto comprensivo “A. Bruno”, il plesso “Verga” di via dei Mandorli, la paritaria “Immacolata alla Badia”. Tutte le altre scuole, comprese quelle superiori, rimarranno chiuse. Inevitabile saranno i doppi turni, soprattutto per la scuola “Marconi” e la scuola “Verga”, presso Grassura di via Liguria dove si sono registrati i danni più evidenti. Il plesso “Don Bosco” rimarrà chiuso solo lunedì 8 ottobre. In ogni caso, farà fede la valutazione dei tecnici che, con l’Amministrazione comunale, stanno monitorando la situazione.
Danni pure per le chiese: la rettoria di Sant’Antonio presenta un buco nel tetto, quella di San Gaetano è piena di calcinacci: l’adorazione eucaristica giornaliera si svolgerà nella chiesa del Purgatorio. La Basilica rimarrà chiusa per i danni al transetto, alle volte, all’affresco della Cappella di san Placido. In questo caso le celebrazioni eucaristiche domenica si svolgeranno al Teatro “La Fenice”, mentre quelle feriali nella chiesa del Purgatorio. Chiusa pure la Chiesa dell’Idria: le funzioni religiose si svolgeranno nel salone parrocchiale di via Gemma.
Restiamo uniti!