“Questo clamore non è dipeso da noi: noi eravamo semplicemente in Aula consiliare a manifestare i nostri bisogni. Ancora stiamo aspettando che qualcuno porga le scuse a chi, tra i miei colleghi, ha fatto lo sciopero della fame. E se hanno chiesto scusa personalmente a qualcuno, facciano i nomi.
A noi non risulta che qualcuno dei nostri colleghi abbia insultato la Alberio, anche perché saremmo come loro. Noi, invece, riteniamo che chi insulta sbaglia e ne prendiamo le distanze”.
Intervistati i lavoratori precari del Comune di Adrano Biagio Cartillone e Salvatore Scavone. Una nuova lezione di stile che ci sentiamo di condividere, in ogni parola. L’insulto in qualunque circostanza, verso qualsiasi persona, è sempre da condannare.

GETTONOPOLI: ecco spiegato il sistema commissioni
Lasciate stare l’amore per la città, lasciate stare il “metterci la faccia”,